San Giuseppe Vesuviano - I debiti fuori bilancio sono il vero buco nero della contabilità comunale, un vero pozzo senza fondo i cui finisce di tutto, si va dal leggittimo diritto ad essere indennizzato per un danno subito, alla mala gestione della cosa pubblica fino all’allegra gestione di soldi pubblici, senza tenere in nessuna considerazione che si tratta di soldi frutto delle tasse dei sangiuseppesi. Nella seduta del 11 ottobre scorso sono stati votati 15 sentenze di tribunale che hanno prodotto ciascuna un debito fuori bilancio, così detto perchè si tratta di una spesa non prevista dal bilancio comunale, il tutto in ben 16 minuti con una media di una votazione al minuto. Quale sia l’analisi dei consiglieri comunali che hanno votato è un mistero.
Di questi 15 atti ne abbiamo scelti tre per mettere in evidenza il modo di gestire il pubblico denaro da parte dell’amministrazione Ambrosio. Delibera di Consiglio Comunale n.38 del 11/10/2010, votata per appello nominale da 13 consiglieri di maggioranza, avente per oggetto una causa di lavoro per straordinario non pagato nel periodo gennaio-maggio 2008 tra tre dipendenti ed il Comune. Ora il salario è un diritto sacrosanto e tutelato dalla legge, è l’esagerazione che fa difetto. Sapete a quanto ammonta il credito dei dipendenti? Uno avanza euro 15,75 per ore 1. Un altro euro 349,60 per ore 22 e l’ultimo euro 318,10 per ore 20. Bene l’amministrazione decide di far causa ai dipendenti (ovvero di accettare la lite) e il prezzo pagato dai contribuenti è di euro 2.142,13 a fronte di un diritto di euro 683,45 a cui bisogna aggiungere l’avvocato del comune che è pagato in separata sede. Ora era necessario arrivare in giudizio? Se questi dipendenti hanno vinto la causa è solo perchè avevano i documenti in regola per cui il tribunale gli ha dato ragione. Non sarebbe stato meglio accordarsi attraverso il sindacato e usare i soldi pubblici per scopi più utili?
Delibera di consiglio comunale n. 37 del 11/10/2010 avente per oggetto il contenzioso fra il Comune, il custode giudiziario e il ministero degli Interni. Questa storia ha del paradossale. Il 10/02/98 la P.S. sequestra un veicolo abbandonato in via Muscettoli, il 07/11/02 arriva il chiuso inchiesta, solo il 05/02/04 il Comune fornisce l’autorizzazione alla rottamazione. Ora bisogna pagare il parcheggio e il Comune asserisce che sia compito della PS, quindi degli Interni, pagare il conto, dimenticando che esiste una legge, la 460/99 artt.2 e 3,che stabilisce: “L’onere finanziario della custodia dei veicoli non reclamati è a carico dell’Ente proprietario della strada. Inoltre l’Ente proprietario può decidere la vendita all’asta del bene”. A questo punto il Comune non solo deve pagare il parcheggio ma anche i danni morali al ministero degli Interni ed al custode giudiziario che sono euro 3.019,04 + euro 2466,80 da aggiungere sempre le spese del legale del Comune. Ora una domanda sorge spontanea: “E’ mai possibile che il segretario generale, il comandante Polizia locale ed l’assessore alla P.L ignorassero questa legge e mettessero il Comune in condizione di soccombere mentre bastava pagare solo la fattura del parcheggio?”
Delibera di consiglio comunale n. 40 del 11/10/2010 che ha per oggetto il pagamento degli avvocati che hanno tutelato il Comune rispetto ad alcune cause e che hanno visto l’Ente soccombere sempre: euro 33.571,25 per 7 cause. Tutti questi legali sono sempre stati scelti dall’amministrazione con il discutibile metodo dell’Intuitu Personae.
C’è un filo che unisce tutte queste delibere ed è la relazione dei Revisori dei Conti che recita :”Esprime necessariamente parere favorevole per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui all’oggetto. Il Collegio rammenta l’obbligo della trasmissione alla Corte dei Conti”.
Ora quello che non si capisce nella gestione dei Debiti fuori Bilancio è a cosa serve il Collegio dei Revisori dei Conti quando poi a controllare queste follie amministrative debba essere la Corte dei Conti? Quante domande prive di risposta, la verità è una sola: questo fiume di denaro è passato di mano in meno di 15 minuti senza che nessuno abbia controllato e senza che nessuno si sia sentito responsabile di alcunchè.
Mimmo Russo