Per tener fede agli impegni elettorali e dare un po’ di sicurezza agli italiani, oppressi da tanti pericoli (romeni, stupratori, ladri e ladruncoli) il governo Berlusconi si è dato da fare deliberando nuove forme di reato e nuove aggravanti. La giustizia avrà la mano dura con questi mascalzoni che infestano le nostre strade e disturbano la nostra tranquillità.
E per far capire di che si trattava, le televisioni del governo (praticamente tutte) per quattro o cinque volte al giorno hanno parlato di stupri, rapine in villa, immigrati pronti a darci addosso. E così un governo serio, che tiene fede agli impegni, subito ha affrontato la questione emettendo un decreto legge immediatamente operativo.
Ma sarà stata la fretta, sarà stato un opportuno suggerimento, sarà che gli avvocati del presidente hanno fatto notare che c’era, pronto per le decisione, un processo a suo carico, fatto sta che in sede di conversione del decreto, vennero presentati degli emendamenti che sospendevano i processi relativi a fatti capitati prima del mese di giugno del 2002. Sia che fossero ancora in alto mare sia che fossero pronti per la decisione.
Per onestà va rilevato che lo stesso presidente ha scritto una lettera al senato in cui ha fatto sapere che è vero che era imputato a Milano ma che il blocco dei processi era dovuto alla necessità di liberare la magistratura di un po’ di vecchiume. Ma come il popolo sa, questo è un paese pieno di malizia in cui non puoi parlare chiaro che subito ti buttano la croce addosso.
E l’opposizione ha subito cominciato a brontolare, nazzicare, malignare, dicendo che dei processi vecchi Berlusconi se ne fotte altamente e che l’unica ragione dell’emendamento era di bloccare il pericolo di una condanna per fatti che soprattutto un politico non dovrebbe mai commettere (corruzione in atti giudiziari). Ma come è naturale in un paese serio la maggioranza del senato, ivi compresi anche i senatori votati dai sangiuseppesi, ha approvato il decreto e la sospensione del processo a Berlusconi, rintuzzando tutte le accuse strumentali di una opposizione che ha perduto e cerca di arrampicarsi sugli specchi.
Una piccola notiziola di un qualche interesse: il decreto già dispone che tutti gli appartamenti, le cantine, i pagliari e le case abbandonate e semidiroccate, se fittate a stranieri irregolari, saranno confiscate
Ma torniamo al tema per vedere più da vicino se questo è o meno un chiodo. Esiste una regola generale secondo la quale tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge. Nessuno la mette esplicitamente in discussione, ma se si può ognuno cerca di essere più eguale di un altro.
Questo è comprensibile per il privato cittadino il quale però sa che se lo pescano deve dare conto. Ma esiste anche la regola che noi abbiamo una istituzione (la magistratura) che questo deve fare; pescare quelli che voglio essere più eguali. Oggi funziona così; ieri i nobili ed altri particolari soggetti, potevano fare quello che volevano senza alcuna obiezione da parte di nessuno; erano i privilegiati. Io penso che è meglio oggi. Tu puoi rompere le scatole quante volte vuoi ma sai che puoi essere acchiappato e devi pagare.
E se accade, non ti metti a gridare che la libertà è stata compressa. la civiltà è in crisi, ecc. ecc.; altrimenti fai la figura dello studente che per giustificare il poco profitto a scuola racconta ai genitori che il professore li hanno preso sott’occhio. Invece al nostro capo del governo è capitato proprio questo: i magistrati lo hanno preso di mira e lo stanno perseguitando da oltre quindici anni. Dice il presidente che il motivo è che sono tutti comunisti e perciò ce l’hanno con lui ,che al massimo è stato socialista all’epoca di Bettino Craxi.
Per chi ha memoria corta ricordiamo che questo uomo politico è stato  condannato dalla giustizia  italiana per vari reati, commessi abusando delle cariche di governo, ed è fuggito all’estero per non essere arrestato; ove è deceduto. Come è anche vero che vi è un fronte di politici italiani, compresi alcuni ex comunisti che stanno lottando per intestargli delle strade ed erigergli un qualche monumento.
Sia Berlusconi che il suo entourage, giustamente obiettano che non è possibile subire, in una moderna democrazia, una repressione giudiziaria da magistrati politicizzati che si inventano solo pretesti per condannarlo e possibilmente buttare le chiavi. Va anche detto che  vi sono numerosi professori di diritto, avvocati, luminari delle scienze liberali, grandi e piccoli giornalisti, uomini di televisione, che sostengono il punto di vista di Berlusconi.
Nessuno però riesce a spiegare come mai, una volta scomparsi i comunisti, come partito e referenze politiche, quelli superstiti sono tutti diventati magistrati ed hanno avuto la sorte di avere processi che riguardavano Berlusconi (per carità di patria dimentichiamo per quali reati), e come mai un magistrato, che in qualsiasi parte d’Italia assume una indagine su Berlusconi, subito diventa comunista.
O questi dannati comunisti sono capaci di mimetizzarsi dappertutto, o si tratta di una bufala inventata perché il professore lo ha preso sott’occhio.
Vuoi vedere che non si tratta di un chiodo? Perchè è stronzo a farsi scoprire, e giustamente non può gevernare.
                                                                                         Duccio