San Giuseppe Vesuviano - Mercoledi 27 ottobre alle ore 20,00 si è tenuto il consiglio comunale in sessione straordinaria avente per tema: “Apertura seconda discarica di Terzigno. Discussioni e determinazioni”. Presenti: Pietro Langella, consigliere provinciale di Boscoreale; Michele Giacometti, assessore comune di Poggiomarino; La Mura, assessore di Pompei; Francesco Ranieri, vice sindaco di Terzigno e molti altri consiglieri ed amministratori dell’area vesuviana. Sarebbe stato più opportuno convocare il consiglio ai sensi dell’Art. 51: adunanze aperte, grazie al quale possono intervenire gli ospiti senza dover sospendere la seduta, solo che le deliberazioni adottate non possono assumere impegni di spesa per il Comune.
Come da copione, nonostante l’argomento serio e molto sentito dai cittadini, sindaco e consiglieri comunali si sono presentati alle 20,50 incuranti della sala gremita come non mai, presenti anche molti cittadini di Comuni limitrofi. Ad assistere l’amministrazione il vice segretario dott. Pasquale Boccia che provvede subito a fare l’appello dei presenti e ci si accorge che tra i banchi della maggioranza sono presenti solo nove consiglieri, in pratica il numero legale è sostenuto dalla minoranza che con grande senso dello stato e considerando la presenza di tanti illustri ospiti e il numeroso pubblico decidono di garantire la seduta. L’arrivo del capogruppo dell’Udc, Salerno, dopo oltre un’ora non risolve il problema. Fra il pubblico c’è da subito chi nota lo scarso interessamento dei consiglieri di maggioranza sul tema della serata.
Il presidente Randaccio dichiara valida la seduta ed invita gli ospiti a prendere posto nell’emiciclo. La cosa strana è che l’adunanza è stata fatta ai sensi degli artt. 39, 40 e 41 del regolamento del consiglio comunale, che prevedono l’ordine del giorno depositato nelle 24 ore precedenti e l’impossibilità di interventi esterni, tanto è vero che il presidente per dare la parola agli ospiti deve sospendere la seduta e da subito Catapano (Pdl) chiede che sia formulata la sua proposta di deliberazione visto che agli atti non c’era niente. Qualcuno fra il pubblico commenta: “… dilettanti allo sbaraglio …”
Apre gli interventi il sindaco e polemizza duramente con gli assenti e chiede al presidente di non leggere le comunicazioni dei consiglieri assenti (sono della minoranza). Illustra i motivi del divieto da parte della Prefettura alla manifestazione del 26 ottobre, per il Prefetto:” … non c’erano i motivi per ordinare la sospensione dei pubblici servizi …” (non certo di manifestare ndr). Il sindaco prende una seria distanza dalla discarica: “La discarica inciderà sulle prossime generazioni. Porta malattie ed esalazioni”. Stupore fra i presenti solo l’11 ottobre scorso aveva detto (testuali parole, ndr):” … non c’è alcun collegamento scientifico fra discariche e tumori. Nella nostra zona le neoplasie sono in dimimuzione”. Chiede un minuto di silenzio per la tragica scomparsa del giovane Michele Pizza vittima di un’accoltellamento in via C.Rossa e coglie l’occasione per informare il pubblico di aver scritto al Prefetto di Napoli per chiedere più forze dell’ordine a San Giuseppe Vesuviano.
Prende la parola il vice sindaco Santorelli ed informa di essere stato ad una riunione in prefettura con il generale Morelli della Protezione civile e con tutti gli altri 12 sindaci del comprensorio vesuviano dove si è deciso di far scaricare a cava Sari solo questi Comuni, che nel frattempo il nostro indifferenziato finisce a Tufino, che da lunedì 1 novembre (Festa dei Morti, ndr) la raccolta partirà alla grande e che sulla seconda discarica l’On. Cesaro ha detto:”…stiamo discutendo …” infine che il patto è niente più manifestazioni. La sala esplode in urla ed improperi. Tacitato il pubblico la parola passa a Catapano che chiede di leggere le comunicazioni di Franzese Pd ed Ugliano Pdl, impossibilitati a venire da altri impegni.
Il presidente Randaccio comincia a leggere cantilenando e saltando i righi, più o meno come si faceva in terza elementare, la sala riesplode in urla e rimproveri, c’è tenzione fra pubblico e politici, volano parole grosse ma tutto rientra con le scuse del presidente Randaccio che però decide di mettere le comunicazioni agli atti e non leggerli. La parola torna a Catapano:”La soluzione del problema discariche passa attraverso la raccolta differenziata. Nel nostro paese non si fa, ovvero i cittadini la fanno ma gli operatori raccolgono mischiato”. Viene interrotto dal presidente Randaccio per dare la parola al consigliere provinciale Pietro Langella: “La politica è latitante su questo problema, la monnezza non è ne di destra e ne di sinistra. Noi non abbiamo bisogno di Bertolaso, in Campania non mancano tecnici con grosse capacità per risolvere il problema. Oramai siamo sfiduciati e non crediamo più ne alle promesse di Bertolaso e ne a quelle del Prefetto: sono le stesse di 2 anni fa. Vi chiedo di non abbassare la guardia e di unirci per l’abolizione della Legge 123″. Gli chiedo perchè la giunta Cesaro, da lui sostenuta, come primo atto ha sospeso il S.I.R che ci permetteva di avere un’idea, seppur parziale, della R.D. in provincia di Napoli.“Non so cosa sia il SIR, so solo che le deleghe sono state consegnate pochi mesi fa a circa 18 mesi dalle elezioni”. E oggi che non c’è più Bassolino a fare da parafulmine dicono che non è più un problema di appartenenza politica ma un punto di unione di tutte le forze politiche. Incredibile!
Tutti gli altri interventi che si susseguono sono più o meno fotocopie l’uno dell’altro, variano solo i contesti dei Comuni da cui provengono. Certo che la monnezza fa strani effetti sulle persone, buona parte dei presenti sono politici navigati e di lungo corso, gente che sull’onda berlusconiana ” … toglierò i rifiuti da Napoli …”, ci ha vinto 3 elezioni sempre con lo stesso ritornello ” … abbiamo tolto i rifiuti da Napoli …”
Alle ore 22,48 cade il numero legale, sono solo in nove, nessuno se ne accorge e si continua tranquillamente a parlare interloquendo con il pubblico, fermo restando di brandire il regolamento quando a porre domande è qualcuno del partito avverso. Una signora di Terzigno prende la parola e fa una lunga filippica contro chi ha pensato di mettere una discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio, non approva ma assolve le persone che si sono scontrate con la polizia e hanno dato fuoco ai camion. Chiude con un’ammonimento brandendo il braccio e con il pollice e l’indice unito tanto da sembrare una maestra elementare che parla ai bambini:” Se pensate di prenderci in giro venendo a scaricare poco per volta, sappiate che siamo pronti a tutto!”.
Ore 23,13 il numero legale è sceso a otto consiglieri, sembra una riunione di condominio con persone che entrano ed escono indifferenti, in questo clima prende la parola Luigi Miranda del Pdl che legge un bellissimo brano tratto dal libro Gomorra di Roberto Saviano, La Terra Dei Fuochi ove è spiegato ciò che il crimine organizzato ha fatto in Campania negli ultimi trent’anni, sotterrando tanto di quei rifiuti che se fossero ammassati uno sopra all’altro si potrebbe fare una montagna alta 14.000 metri, e che la gente oramai non teme la discarica in se stessa ma la gestione che ne fanno enti pubblici e privati. Sembra scritto nei giorni della battaglia di Terzigno invece narra episodi dell’emergenza rifiuti del 2004/2005
E’ oramai mezzanotte e molte persone sono andate via stanche di assistere al teatrino della politica quando prende la parola il sindaco Ambrosio che comincia a snocciolare dati e percentuali sulla raccolta differenziata:”Noi siamo intorno al 35% e stiamo lavorando per arrivare al 40%, pensate che Berlino ha il 41% di differenziata. Il nostro problema è l’umido che siamo costretti a portarlo fuori regione, in ogni caso se sarà applicata la legge di commissariare i Comuni inadempienti noi saremo fra quelli virtuosi”. Gli chiedo di dire dove sono pubblicati questi dati, ma la risposta ha dell’incredibile. Rivolto al presidente Randaccio dice: “Ma cosa c’è un cane? Ho sentito abbaiare. Li c’è uno che muove la testa come se avesse le vertigini”.
Non rispondere ad una domanda è lecito, offendere chi chiede trasparenza è molto grave per un sindaco durante un’assemblea pubblica, ancora più grave per un medico ironizzare pubblicamente su presunte malattie altrui. Siamo ben oltre l’assenza della deontologia, siamo alla barbarie. Un consiglio comunale gestito come una bettola di quart’ordine è già uno spettacolo deprimente, che ciò si faccia mentre l’intera area vesuviana vive una delle peggiori crisi dall’Unità d’Italia significa essere oltre il punto di non ritorno.
Anche se bisogna ricordare che il sindaco Ambrosio non è nuovo ad usare gli animali per esternare le proprie idee. Negli anni 80 per definire coloro che si opponevano alla rapina dell’Italgest li apostrofò: ” E’ solo il raglio degli asini”. Come finì lo sappiamo tutti. Oggi si è cambiato animale, speriamo di non finire come nel 1992, sarebbe la terza volta.
Il consiglio si è chiuso mestamente dopo la lettura della proposta di deliberazione che sostanzialmente verte su tre punti: A) Si controlli tutto ciò che viene scaricato- B) Si cancelli Cava Vitiello dalla Legge 123. - C) Si cancelli la provincializzazione dei rifiuti (cioè la possibilità di portare la nostra monnezza a casa altrui, ndr).
Mimmo Russo