Area Vesuviana - Boom di coloro che si rivolgerebbero ai club privè. Nella zona vesuviana sarebbero ormai sempre di più gli uomini, e le donne, amanti del sesso senza limiti.  Sono lontani i tempi di Lando Buzzanca quando ha celebrato nei lontani anni ’70 il mito dell’Homo Italicus. Ma ovviamente i costumi si sono evoluti. Viviamo l’era della frenesia e del consumismo.
E’ l’era di internet, dove i luoghi di incontro virtuali sono infiniti, così come le possibilità di conoscere persone dell’altro sesso. Ma sfatiamo un mito. Quello della conquista facile su internet. Anche in questi luoghi si deve “purtroppo” dedicare un po’ di tempo all’antica arte del corteggiamento. Ma allora quali sono le soluzioni per chi proprio non vuole “perdere tempo”? Cercare la soddisfazione “usando” le prostitute include una buona dose di rischi.
Per risolvere la questione si sono messi al lavoro abili uomini di marketing! Analizzato il bisogno hanno tirato fuori dal cappello l’uovo di Colombo. I club privè. Luoghi dove coppie o single, liberamente, vanno a caccia e conquistano la loro preda e che negli ultimi cinque anni hanno visto aumentare vertiginosamente il numero dei frequentatori provenienti dall’area vesuviana.
Per cercare di capire come funzionano questi locali ci siamo rivolti ad abituali frequentatori. Al signor C.V., professionista, abbiamo chiesto:
Come è venuto a conoscenza dell’esistenza dei locali della zona che frequenta ?
Ovviamente questi locali non sono riconoscibili dall’esterno. Ci si arriva grazie al passa parola
E quindi si va? E no ! Bisogna essere presentati, introdotti cioè da un altro cliente. Sono molto diffidenti
Perchè ? Bhè, perchè spesso sono ai limiti della legalità. In che senso ? Mi sta facendo domande un pò ingenue. Spesso all’interno di questi locali “operano” professioniste dell’intrattenimento maschile. Capisca.
Il signor C.V.  ci racconta che andare in un club privè è divertente. Quando gli facciamo notare che, essendo un ragazzo bello e spigliato, non dovrebbe aver problemi con le ragazze ci risponde che in questi posti ci si può permettere di dare libero sfogo alle proprie fantasie senza inibizioni. Divertimento è la parola che anche G.M., commerciante, usa per spiegare la ragione che lo spinge a frequentare questi locali.
Sarebbe facile ora fare del moralismo spicciolo. Non è mia intenzione. Credo che ognuno sia libero di fare ciò che vuole se non lede i diritti degli altri. Ma è proprio questo il nocciolo della questione. Deve essere una scelta libera e non una costrizione. Ma sia nel caso della prostituzione coatta sia nel caso delle donne “ospiti” dei club privè di libertà sembra essere un optional.