Terzigno/San Giuseppe Vesuviano - Sabato 11 settembre quasi 450 atleti provenienti da tutta la Campania e da altre regioni d’Italia si sono dati appuntamento ai Campetielli, area sportiva del Comune di Terzigno, per correre la prima Maratonina organizzata dalla Podistica Vesuviana. Ma bisogna fare un passo indietro. Il Comune di Terzigno ai Campetielli non ha dato solo l’autorizzazione alla Podistica Vesuviana, cento metri oltre era stata concesso il permesso anche al Motoraduno organizzato da Amici Vesuviani, che già mentre gli atleti sgambavano ha visto l’arrivo di qualche centinaio di grosse moto dirette al raduno dribblare le persone al centro della strada, il tutto avendo per accesso la via Zabatta notoriamente insufficiente perchè il sabato accoglie i pendolari della visita a Pompei che vengono da tutti i paesi vesuviani, senza dimenticare infine i tanti locali proprio all’incrocio via Zabatta-Campetielli che provocano una sosta selvaggia 24 ore al giorno per 7 giorni a settimana. In breve una mina innescata.
La Podistica Vesuviana, con grande spirito di abnegazione, e conoscendo bene il tracciato, ha schierato tutti i suoi iscritti (50 persone) sulle bici e a piedi a sorvegliare il percorso, in più si sono accollati il costo di oltre 40 persone della Protezione Civile per controllare le centinaia di incroci da attraversare, 5 moto del club I Vesuviani che hanno fatto da staffette lungo tutto il percorso. Schierati inoltre tutto il personale della Polizia locale di San Giuseppe Vesuviano e Terzigno con i rispettivi comandanti in testa, dottor Cirillo e dottoressa Bellobuono, presenti anche i carabinieri di San Giuseppe Vesuviano e Terzigno con i rispettivi comandanti. A sorvegliare la gara 3 auto di scorta del commissariato di San Giuseppe Vesuviano, a chiudere il corteo un autombulanza.
Tutto questo schieramento di forze è stato completamente inutile, ogni sforzo fatto da tutti i partecipanti è naufragato di fronte alla totale mancanza di coordinamento fra i reparti in campo. Si è cominciato alle 18.30 quando decine di atleti sgambavano già su via Zabatta e un solo vigile cercava di dirigere il traffico che ha visto imbottigliati centinaia di veicoli provenienti dalle due direzioni perchè la strada non era stata chiusa. Gli ufficiali presenti hanno motivato : “Chiudiamo le strade a cascata man mano che avanza il corteo, confidando nel buon senso dei cittadini”. Peccato che nessuno ha notato che fra il passaggio del primo e dell’ultimo atleta sono trascorsi circa 40 minuti, e la strada è rimasta bloccata fino al passaggio dell’autombulanza che chiudeva il corteo.
Il momento peggiore si è avuto in via Passanti ove auto in divieto di sosta, negozi aperti, centinaia di veicoli in movimento nelle due direzioni hanno bloccato la staffetta della Polizia di Stato costringendo i tre in testa alla corsa a volare sul marciapiedi occupato da stand e mercanzia fra lo stupore dei presenti. Il gruppone è giunto fra due ali di auto parcheggiate alla ben e meglio con tutti i motori accesi, gas che hanno provocato le maledizioni degli atleti che tossivano a più non posso. In questo stato di totale approssimazione si è attraversato il Comune di Terzigno giungendo al traguardo.
Lungo il percorso molte sono state le aggressioni verbali da parte di automobilisti indisciplinati e stressati al personale di controllo, una sventata dal dott. Cirillo della P.L. di San Giuseppe che ha dovuto proteggere personalmente l’omino della protezione civile quasi aggredito da energumeni. Ma anche altre persone in servizio lungo il percorso hanno fatto le spese dell’ingorgo a Croci Uncinate (parafrasando De Crescenzo) che ha avvolto San Giuseppe, Terzigno e Ottaviano.
Le responsabilità. Ognuno degli ufficiali presenti ha dichiarato di aver fatto tutto il possibile rispetto alle proprie competenze e al personale e ai mezzi disponibili. E su questo non ci piove perchè molti di loro hanno fatto sicuramente più il loro dovere. Il primo responsabile è il sindaco di Terzigno, sig. Domenico Auricchio, che ha dato ben due autorizzazzioni e poi ha delegato ad altri il peso dei suoi atti, fermo restando di essere in prima fila per raccogliere applausi ed onorificinze. Secondo noi era suo il compito di contattare i sindaci di: Somma Ves., Ottaviano, San Giuseppe Ves., Boscoreale e Poggiomarino in modo da creare un piano traffico alternativo su tutta l’area e principalmente informare i cittadini dell’evento in preparazioni. Addirittura cittadini residenti sul percorso, e atleti per passione, hanno dichiarato :”Perchè non hanno messo i manifesti? Avremmo sicuramente partecipato, anche solo per spirito sportivo”. Il secondo responsabile è il Commissariato di San Giuseppe Ves., che ha fornito i veicoli staffetta in testa e in coda alla corsa, e che era l’unico ad avere l’autorità di convocare un tavolo di coordinamento per concordare un piano traffico, ed imporlo a qualche sindaco più svogliato.
Invece niente. Ognuno si è fatto la sua corsa, occupando il suo orticello e impedendo ad altri l’invasione di competenza, gli atleti hanno corso fra ali di veicoli con il motore accesso e con dentro persone imbufalite, un corteo nunziale a Terzigno ha percorso via Puccini in contro mano perchè al ristorante gli freddava la pasta, migliaia di persone sono rimaste imbottigliate senza sapere perchè.
E ce lo domandiamo anche noi: perchè? Perchè una giornata di sport e di festa, preparata con il lavoro e il sacrificio di centinaia di persone: organizzatori e forze dell’ordine, deve naufragare a causa dell’incopetenza totale di amministratori pubblici pronti solo a salire su un piedistallo per un applauso e poi interrogati sui problemi provocati dal loro comportamento rispondono: “Paghiamo lo scotto di amministrazioni passate” , Salvatore Cozzolino assessore allo sport di San Giuseppe Ves., dimenticando che la sua amministrazione governa dal 2002.