San Giuseppe Vesuviano - Il 4 giugno alle 18 ( con un’ora di ritardo ) si è svolto il primo consiglio comunale del 2008, dopo che per sette mesi era stato lasciato dormiente dall’attuale maggioranza. Come scritto precedentemente, i capi all’ordine del giorno erano tanti e complessi, da far venire i brividi anche al più stakanovista dei politici locali. Aumento dell’addizionale IRPEF per un milione di euro, aumento della TOSAP, avvio della raccolta diffedrenziata bis con una spesa stimabile di oltre un milione di euro solo in infrastrutture, oltre ai cinque milioni spesi oramai fissi per un servizio inestistente. Oltre 27 debiti fuori bilancio per una cifra gelosamente custodita nei cassetti del Comune ma valutabile in milioni di euro e cosi via fino ad arrivare a 44 capi concordati nella conferenza dei capigruppo.

E di cosa si occupano in primis i nostri rappresentanti in Comune? Della nomina del capogruppo del PD. Paragonando gli impegni sul tappeto alla discussione che si è protratta per oltre 2 ore, la prima considerazione è: vergogna!

Analizzando nei particolare i fatti bisogna fare un passo indietro: mesi fà il consigliere Duraccio ha inviato un’informativa al segretario comunale per autonominarsi capogruppo consiliare del PD, è seguita una lettera del coordinatore cittadino del PD, Pino Migliarino, nella quale era indicata Dora Franzese capogruppo del PD al consiglio comunale. Il segretario con una sua nota ha chiesto alle parti di definire la situazione giusto per regolarità burogratica rispetto ai lavori del consiglio.

Sabato scorso viene pubblicata un’intervista di Migliarino su un quotidiano locale in cui si fanno riferimenti a documenti interni del PD a carattere locale e provinciale e si fanno accuse rivolte al primo cittadino. Segue il giorno dopo, domenica primo giugno, la replica dura di Duraccio e del sindaco. Il clima diventa rovente anche in vista del consiglio comunale del 4 giugno e Migliarino dichiara di non aver mai concesso l’intervista e di voler querelare il giornalista. La situazione si complica.

Si arriva a mercoledi pomeriggio in un clima reso già rovente dalle dichiarazioni dei protagonisti, dichiarazioni di un fatto interno al PD sangiuseppese che non interessano minimamente i lavori dell’assise consiliare. Volano accuse da più parti, sembra che dirimere la questione sia un’atto così importante da far passare in secondo piano finanche la fame nel mondo:consiglieri che si accusano, che si strattonano, fra loro e con il pubblico, che partecipa attivamente alla discussione come se il pomo della discordia fosse il futuro del nostro vituperato paese. Il sindaco che prende la parola (spesso in dialetto) per mettere pace nel PD come se fosse un suo partito satellite e non il principale oppositore, la dottoressa Vuolsi segretario comunale, che interpreta i regolamenti tutti a favore di Duraccio, con una passione che non si nota quando parla del suo lavoro. Lei che spesso non partecipa alle riunioni della Giunta delegando altri sembra appassionarsi talmente della questione da parteciparvi emotivamente.

Solo verso le 22 il presidente Randaccio dichiara una sospensione dei lavori dell’assemblea, che invece di rilassarsi coinvolge il pubblico nella discussione facendo raggiungere il caos al massimo livello. Lo spettacolo è stato desolante, vedere tante energie sprecarsi su un non problema fà venire qualche dubbio. Che sia stato tutto organizzato dalla maggioranza per poter votare l’enorme mole di argomenti senza sguardi ed orecchie indiscrete? Approfittando dell’ora tarda e della stanchezza dei partecipanti?

Certo nessuno dei partecipanti confermerà mai una simile tesi, ed anche per noi è difficile dimostrarlo, solo che gli argomenti e le urla che provenivano dai banchi della maggioranza e dallo stesso segretario comunale sembravano essere coordinati da un solo direttore d’orchestra, che non solo si è scelto i compagni di viaggio ma che pretende di scegliersi anche gli avversari di viaggio. Mercoledi 4 giugno 2008 la democrazia, o quello che ne rimaneva,  San Giuseppe Vesuviano, ha subito un’altro colpo mortale.

MIMMO RUSSO