Terzigno - Sabato 31 Luglio, alle ore 21,00, presso la splendida locations del Museo Emblema, dedicata al grande artista terzignese, in via vecchia Campitelli, scomparso qualche anno fa, si è tenuto un incontro con don Luigi Merola, noto sacerdote anticamorra, incontro improntato sul tema della legalità ai tempi d’oggi. Nella stessa serata, ha presentato un libro scritto dalla poetessa Elisabetta Di Palma dal titolo “Nei Vicoli di Forcella … il sorriso degli angeli”. Sono intervenuti oltre a don Luigi Merola, anche la comandante della Polizia locale dottoressa Anna Bellobuono, l’avvocato Angelo Bianco, vice presidente Camera Penale di Nola, moderatore il giornalista Genny Galantuomo. Inizia il dibattito la dottoressa Anna Bellobuono, comandante Polizia locale, la quale si dichiara soddisfatta del lavoro svolto dai suoi collaboratori, pur sottolineando “le difficoltà che si incontrano ogni giorno nell’assolvere i propri compiti istituzionale, che possono dare maggiori frutti se si ottiene una maggiore collaborazione della cittadinanza, una maggiore fiducia per il controllo dell’intero territorio dove è stato segnato da innumerevoli abusi sia edilizi che commerciali”.
Prende la parola don Luigi Merola che subito inizia un excursus del suo operato, da quando nel 1997 diventò sacerdote. Il primo ottobre 2000 gli fu assegnato la parrocchia di Forcella che ha tenuto fino al 24 giugno 2007. Il suo periodo di permanenza a Forcella è stato segnato dal tragico evento dell’uccisione, avvenuta il 27 marzo 2004, di una ragazza di 14 anni, Annalisa Durante, trovatasi per caso a passare nel luogo dove era in atto un agguato camorristico e raggiunta dai colpi. Ignorando gli inviti a mantenere un profilo basso, don Merola nell’omelia del funerale attaccò duramente la camorra. Successivamente è stata aperta una scuola che tuttora porta il nome di questa ragazza. Pur se fatto oggetto di minacce e costretto a vivere sotto scorta, don Merola ha proseguito il suo impegno per sensibilizzare i suoi parrocchiani contro la criminalità organizzata. Nel 2007 lascia il posto «in trincea» per trasferire il suo impegno a Roma con il ministero dell’Istruzione, che gli assegna un incarico di studio per la promozione della legalità nelle scuole. La soddisfazione più grande arriva il 23 marzo 2010, la nomina a consulente per la commissione parlamentare antimafia. Per questo è stato definito “parroco anticamorra”, definizione che però egli non è solito attribuirsi. Nel maggio 2010, con un mese di anticipo, lascia l’incarico di consulente esterno per la legalità, la cittadinanza e la costituzione presso il Ministero con la pubblica istruzione, in quanto in contrasto di idee con la ministra Gelmini.
“Il prete deve essere il pescatore delle anime - spiega con piglio forte Don Luigi - i ragazzi devono essere tolti dalla strada, il dramma è quando i vostri figli non sanno cosa fare, oggi l’ignoranza è come una malattia, dove c è più ignoranza, più vige la camorra, prosegue ancora don Luigi, l’80% dei ragazzi reclusi non ha terminato le scuole d’obbligo. Manca purtroppo il dialogo di una volta di una famiglia seduta attorno al tavolo, ecco perchè si assiste a tanta criminalità, bisogna vivere in aggregazione sociale, il solista fa sempre una brutta fine. Diceva don Tonino Bello, un prete morto molto giovane, la politica deve essere al servizio della collettività e non viceversa. Ed ancora, la droga è morte non è un mezzo per guarire, i miracoli li facciamo noi stando lontani da strade pericolose”.
Grandi applausi tributati a don Luigi Merola, peccato che un simile personaggio, meritava una platea più numerosa, rispetto a quanti sono intervenuti. Ha chiuso il dibattivo, l’avvocato Angelo Bianco, che ha sottolineato il significato della legalità formale e sostanziale, ove entrambe non possono andare di pari passo. Presenti nell’occasione, il vice sindaco di Terzigno Ranieri Francesco, l’ex sindaco di Terzigno Nino De Falco, e il giornalista Dario Macellaro. Nella foto, vediamo il nostro collaboratore G.Scudieri con Don Luigi Merola, al termine dell’intervento.