San Giuseppe Vesuviano - Prosegue senza sosta l’attivita “edile” dell’ amministrazione comunale. Da qualche settimana sono partiti i lavori di pavimentazione dei marciapiedi di via Passanti.

Il Comune si è limitato a sostituire il precedente materiale, spesso fatto da prodotti di scarto, con quelle orribile mattonelle ad incastro di cemento. Le dimensioni dei marciapiedi sono le stesse, nessun allargamento è stato apportato, solo i vecchi cordoli in pietra lavica si sono salvati, hanno ricevuto miglior sorte di  quelli scomparsi in via XX Settembre. Sono state aggiunti, però, gli scivoli per le carrozzine, ma secondo alcuni residenti le pendenze sono invalicabili, possono essere più utilizzate dai motorini che dai diversamente abili.

Un capitolo a parte va riservato all’uniformità del decoro urbano. Gli operai arrivati davanti al negozio di un noto imprenditore di via Passanti, che aveva fatto in passato a sue spese la pavimentazione in porfido del marciapiedi antistante, non hanno ritenuto opportuno cambiare la pavimentazione con le betonelle. L’assessore Sepe, interpellato ci dice, “non c’è problema, se il privato è contrario alla sostituzione della pavimentazione noi non ci opponiamo, comunque la ditta sarà pagata a metro quadrato e ciò ci farà risparmiare”

Per noi vesuviani è già un pugno nell’occhio camminare su quelle anonime bettonelle di cemento, poi trovare diverse pavimentazioni a secondo del gusto, e della disponibilità, dei residenti è grottesco. Eppure le Leggi esistono, il Comune ha il diritto di uniformare le pavimentazioni e gli arredi urbani secondo uno stile o un progetto, perchè da noi deve passare sempre la linea del menefeghismo?

Forse la risposta sta nella battuta, anonima, di uno degli operai: “Dotto’ e mica il padrone del palazzo faceva togliere il porfido pe’ sta’ fetenzia!”

                                                                                                           Mimmo Russo