San Giuseppe Vesuviano - Installati dal Comune dei segnali di divieto di sosta e zona rimozione in via G.Di Luggo. L’operazione è stata fortemente voluta dall’ass. all’Urbanistica Antonio Ambrosio e dal consigliere Vincenzo Scudieri, si tenta di arginare il caos di veicoli in sosta selvaggia abbandonati da automobilisti indisciplinati diretti alla vicina Clinica S.Lucia, situazione notevolmente peggiorata da quando via Aielli è chiusa a causa dei lavori fognari.

I segnali sono fuori norma perchè privi dell’ordinanza sindacale dell’ente che li ha posizionati e della ditta vincitrice dell’appalto. Solo qualcuno porta un timbro del Comune di San Giuseppe Ves. con annessa data:1999 (della serie non si butta via niente). Il comando Polizia locale dice:” Non siamo a conoscenza (sic!) della cosa, ne del numero dell’ordinanza, bisogna risentirci per chiedere all’Ufficio tecnico spiegazioni”.

Risale al 6 febbraio 2001 la prima petizione firmata dai cittadini residenti in via Di luggo ed inviata al sindaco dell’epoca con prot. n. 6048 del 6/2/2001 che in sostanza chiedevano:”… una soluzione che salvaguardi sia le strutture interessate con i loro utenti, sia i residenti”. A questa denuncia ne sono seguite molte altre: segretario generale, comando Polizia locale, Carabinieri, Procura della Repubblica di Nola, il risultato è stato sempre lo stesso: un buco nell’acqua. Con le motivazioni più svariate questi enti o non hanno risposto oppure hanno dichiarato di non essere competenti.

Eppure il fatto è noto a tutti gli addetti ai lavori, tanto che quando arriva una chiamata da Via G.Di Luggo al comando Polizia locale di Piazza D’Aosta il tempo di reazione è di circa 25 minuti, quanto basta a che la maggior parte dei veicoli incriminati vengono spostati a seguito del grido d’allarme lanciato dal parcheggiatore della Clinica nei corridoi pieni di utenti. Utenti che sostano fuori dai cancelli non certo perchè manchi lo spazio, ma solo per non pagare l’euro per la sosta di un ora.

All’assessore Ambrosio i residenti hanno detto:“Non ci interessano segnali di divieto e nè vigili che fanno multe a raffica, anzi siamo solidali con tutta la povera gente diretta alla Clinica, che non ci và certo per divertimento. Il problema è strutturale,la proprietà della clinica non si può lavare le mani di ciò che accade fuori ai cancelli, l’intero quartiere è soffocato dalla sosta selvaggia e subisce l’inquinamento acustico dei potenti motori dell’area condizionata. E i miasmi nauseabondi provenienti da qualcosa che sa di cibi cotti. Se l’amministrazione comunale intende risolvere il problema lo faccia in modo serio ed alla luce del sole convocando un tavolo a cui siedano i residenti, la prorietà e l’amministrazione. Dimostri che il protocollo di legalità firmato dal sindaco, e tanto decantato a seguito dello scioglimento sia reale e non solo un pezzo di carta senza valore”.

Finita la riunione con la partenza dell’assessore uno dei residenti commenta deluso: “Vedi quei segnali, mi ricordano il cartello all’ingresso del Lager di Auschwtz  ARBEIT MACHT FREI (il lavoro rende liberi, ndr) bene noi cittadini siamo trattati proprio come gli internati del campo, dobbiamo subire le angherie di un potere dispotico ed arrogante ma quando cerchiamo di ribellarci ci dicono che ci sono regole e leggi che proteggono però solo i forti”.

                                                                                         Mimmo Russo