San Giuseppe Vesuviano - Siamo arrivati alle 03,15 del 29 giugno, sono sei ore che il consiglio comunale va avanti con alterne vicende, sono così stanchi i consiglieri della maggioranza che mentre sta parlando Luigi Miranda del Pdl, ci si accorge che dai banchi della maggioranza non c’è più quasi nessuno, sono tutti fuori la sala. Il segretario generale richiamato al rispetto del numero legale è costretto a chiamare i consiglieri all’ordine.
Si passa quindi all’approvazione delle linee guida di indirizzo per la gara dei rifiuti. Viene chiamato l’ingegnere Scopa per relazionare visto che l’attuale assessore al ramo si cela dietro “… è compito della gestione …” L’ingegnere Scopa spiega che grosso modo queste linee guida richiamano la precedente gara d’appalto e che quindi non ci saranno grosse differenza dall’attuale servizio. Ora da una politica attenta ci si sarebbe aspettato che come minimo fossero interpellati e coinvolti i cittadini in queste linnee guide, o quantomeno si sarebbe cercato di inserire nuove politiche per la gestione della differenziata, per la riduzione di imballaggi, l’incentivo a stili di vita meno incisivi per l’ambiente come l’utilizzo di tecniche ecocompatibili. Invece niente di tutto questo, l’unica differenza certa è che la base d’asta per il servizio passa da 2.4 milioni a 2.8 milioni di euro escluso costi di discarica.
Certo che da un sindaco che ritiene l’Energy Manager uno “spreco” non ci si poteva aspettare di meglio. Logicamente il capo viene votato e approvato a maggioranza. Arriviamo così all’ultimo dei grandi argomenti del consiglio La Commissione Paesaggio .
Il consiglio comunale deve eleggere, a scrutinio segreto, 4 tecnici di varie discipline che dovranno giudicare le richieste di autorizzazioni edilizie dei cittadini. Si intende che si tratta di piccole opere di manutenzione, nessuna costruzione. Parte subito il confronto con l’amministrazione sul metodo di elezione, il sindaco intendeva far votare ad ogni consigliere 4 preferenze. Miranda del Pdl, invece, ferratamente documentato, chiedeva di far votare con preferenza singola in modo di tutelare anche la minoranza, così come prevedeva la legge regionale. Il sindaco dopo un momento di autoritaria baldanza, vacilla difronte ai precisi riferimenti giuridici di Miranda e Catapano, chiede quindi una sospensione.
Alla ripresa, un sindaco molto più moderato, chiede l’accordo sulla doppia prefenza, tutta la minoranza abbandona l’aula. Si da il via alla costituzione del seggio nominando gli scrutatori, le schede vengono contate e vidimate da tre scrutatori alla presenza del segretario generale e distribuite, poi il presidente Randaccio le ritira in bianco chiedendo la consegna della scheda e l’espressione del voto nella sala adiacente usata come cabina. Ad un certo punto avviene un fatto strano, gli scrutatori vengono richiamati dalla presidenza per vidimare un’altra scheda perchè mancante, episodio gravissimo che avrebbe dovuto inficiare il voto facendo ripetere tutta la votazione, invece si decide di procedere. Risultano eletti con 7 voti i signori Cutolo Gaetano e Sannino Anna, mentre ricevono 6 preferenze Ambrosio Michele e Boccia Nunzio del 1964. Alle 04,22 è dichiarata chiusa la votazione.
E’ adesso che il presidente Randaccio da il meglio di se: approva 12 capi all’ordine del giorno consistenti in Debiti fuori Bilancio in soli 5 minuti, sarebbe stato un record ancora più positivo se non interloquiva con il pubblico presente in sala che ne incitava l’attività. Il totale di queste delibere pagate sull’unghia dopo un iter burocratico medio di sette anni ammontano a circa 35.000,00 euro (stima). Si conclude così il secondo consiglio comunale post scioglimento. Seguendo da vicino questi lavori si capisce perchè Fredoom House ci ha relegati al 73° posto della classifica mondiale insieme all’Isola di Tonga nei paesi parzialmente liberi.
Mimmo Russo