San Giuseppe Vesuviano - Oramai la sosta selvaggia nel nostro paese è diventata una consuetudine, non possiamo più parlare di una emergenza. I fatti. Il Villaggio Vesuvio nasce come una speculazione edilizia residenziale, l’allora progettista/propietario aveva intenzione di farne un quartiere residenziale con tutte abitazioni unifamiliari, servizi e addirittura una chiesa. Questa l’intenzione, poi arrivò la grande corsa al mattone degli anni ottanta e ognuno fece ciò che gli girava per la testa al momento: villette, palazzi e opifici senza lasciare più spazi pubblici adeguati.
A seguito dell’ultima crisi economica che ha visto molto aziende locali trasferirsi al CIS o soccombere difronte alla dilagante concorrenza orientale, quei locali che prima erano occupati da negozi all’ingrosso o da piccole fabbriche tessili oggi sono usati per bar, negozi a dettaglio, parrucchieri, uffici privati. Ciò ha comportato una modifica radicale della normale utenza, una fabbrica ha un’utenza media molto più accorta all’ambiente circostante mentre un bar riceve un’utenza molto variegata ed insofferente anche alle più elementari regole di convivenza.
Nel caso della foto possiamo osservare che su via Scopari affacciano attività al dettaglio senza parcheggio privato, la strada è alla fine di un rettilineo con una curva cieca e prima di essa vi è una traversa, trav. Cicerone, che è usata da decine di residenti ed alcune attività commerciali. Parcheggiando sul lato destro ad angolo retto con la traversa, senza rispettare i regolamentari 9 mt. lineari di sosta vietata, si obbliga a chi si immette su via Scopari a dover uscire totalmente fuori la strada per vedere i veicoli in transito con grave pericolo per la circolazione.
La situazione è stata denunciata a Polizia Locale, Carabinieri e Polizia di Stato a San Giuseppe Ves. in più tutto il dossier è stato mandato alla Procura presso il Tribunale di Nola. Il risultato è stato che nel frattempo la sosta selvaggia è aumentata. Ci dice uno dei residenti, Mike Carillo decano dei commercianti:” Siamo esasperati, sostano anche davanti all’ingresso di trav. Cicerone impedendo l’accesso ai residenti ed ai clienti delle nostre attività commerciali. Ogni volta che dobbiamo uscire su via Scopari corriamo il rischio di essere investiti dai veicoli diretti a valle che corrono ben oltre il limite specialmente da quando hanno asfaltato la strada. A chi dobbiamo rivolgerci?”
Questa è veramente una domanda da un milione di dollari. In un paese normale la politica dovrebbe prevedere queste situazioni ed evitare che si creino, orientando le iniziative private verso attività regolate da piani regolatori, o quanto meno presidiare il territorio per evitare stati di crisi. Ma questo avviene in un paese normale, non certo da noi che abbiamo lo stesso assessore al commercio da qualche decennio, che al massimo si è impegnato a derogare al calendario per la chiusura delle attività commerciali giusto per favorire questo o quell’amico che si sentiva danneggiato dal programma previsto dall’ufficio commercio.
Abbiamo forti dubbi che i residenti del Villaggio Vesuvio possano risolvere il loro problema a breve, o perlomeno fino a che questa amministrazione resta in carica, forse se restava la commissione prefettizia c’era qualche speranza di veder applicata qualche regola, ma questa è un’altra storia.
MIMMO RUSSO