San Giuseppe Vesuviano -  No, non è uno scherzo, questo è il concetto di isola ecologica che hanno i nostri amministratori. La foto è stata scattata in via Aielli (vicino Bnl) dove per alcuni anni vi è stato  posizionato il contenitore giallo per la raccolta degli indumenti usati, ma a causa della pessima gestione del servizio ecologia, la situazione si era fatta insostenibile e quindi si è optato per la rimozione del contenitore giallo lasciando che il materiale fosse depositato per terra.

Frugando fra gli atti segretati del Comune abbiamo scoperto che, in realtà, l’isola ecologica è stata messa in cantiere. Con delibera n. 114 del 13/05/2009 la giunta al completo, tranne l’allora assessore ai lavori pubblici Giuseppe Sepe, ha votato l’approvazione del progetto definitivo del primo lotto funzionale dell’isola ecologica. Come da tradizione i nostri amministratori hanno pensato in grande, hanno predisposto un’area comunale di circa 4.000 metri quadri in via V. al Pianillo impegnando euro 819.184,99 + IVA. Ma questo avveniva nel 2008 con delibera di G.C. n. 64.

Circa un anno di lavoro e il gruppo di tecnici ha partorito il solito topolino. Si è passati dalla maxi isola da un milione di euro alla mini isoletta da circa 1.000 metri quadrati e da euro 237.758,23 +IVA con un risparmio di euro 421,62 sul progetto originale. Un record!

Da ambienti vicini all’ufficio tecnico abbiamo saputo che i tempi di costruzione “dell’isoletta” sono stimati in circa 18 mesi, per fare gara d’appalto ed esecuzioni dei lavori, salvo intoppi stile Piazza Garibaldi. Ora non per fare dietrologia ma lo Stato Italiano nel 1997 varò il Decreto Ronchi con il quale impose ai Comuni una nuova gestione dei rifiuti urbani: passaggio da TARSU a TIA, raccolta differenziata porta a porta, oasi ed isole ecologiche per favorire la differenziazione dei rifiuti, fino ad arrivare ad un sistema di carte magnetiche per premiare i cittadini virtuosi. Il tempo di attuazione per questo progetto erano sei anni,nel 2003 tutti i Comuni d’Italia sarebbero dovuti essere a regime.

E’ chiaro a tutti che buona parte del Paese è fuori legge rispetto al decreto Ronchi, l’assurdo sangiuseppese è che noi siamo partiti dalla coda lanciando il porta a porta prima di creare le strutture. Oggi questa amministrazione, con 13 anni di ritardo, riparte dall’isola ecologica inserendo nella delibera che in ottemperanza al Piano comunale raccolta differenziata e al Piano regionale dei rifiuti si progetta : “Un’isola ecologica e sito di trasferenza”.

Per capirci in via Vasca al Pianillo i nostri amministratori stanno si progettando di fare un’isola ecologica ma hanno anche idea di metterci la monnezza tal quale nel caso, molto probabile, si vada ancora in emergenza rifiuti. Più o meno come si è fatto in Contrada Beneficio.

Far continuare a gestire i rifiuti da questi apprendisti stregoni è un rischio che non possiamo più correre, già la Provincia, grazie al decreto Bertolaso del 31/12/2009, si è impossessata di discariche e tariffe, corre voce che, sempre la Provincia, voglia fare delle isole ecologiche sovracomunali per ridurre i costi, cosa che costringerà i cittadini virtuosi a fare lunghi viaggi con i loro rifiuti. Assurdo. Restiamo quindi soli rispetto a queste persone che hanno solo interesse a gestire il potere e non a risolvere i problemi, quindi l’unica soluzione è: non produrre più rifiuti.

                                                                                     Mimmo Russo