San Gennaro/Palma Campania - Questa della foto è via Vecchia Sarno che tanti anni fa conduceva i tifosi della Avanti Sangiuseppese a vedere i loro beniamini giocare sul campo dello Stadio dei Pini, chiamato così perchè il perimetro era delimitato da grossi pini secolari.
Sono passati quasi 40 anni dalle storiche imprese di Giannetti e co. sul prato dello Stadio dei Pini, nel frattempo qualcuno ha pensato che vendendo la terra e riempendo il buco con la monnezza era molto più remunerativo di far giocare 22 giovani nella categoria dilettanti per una pizza a fine partita.
Di quell’epoca è rimasta solo una striscia di asfalto e cemento chiusa fra campi incolti e il casello dell’A30 di Palma C. che solo i vecchi si affannano a chiamare via Vecchia Sarno. Oggi questo viottolo porta ad un impianto gestito dal Commissariato Emergenza Rifiuti in parte sotto sequestro e parte deposito del Commissariato. Ma conduce anche ad un cantiere dell’ANAS dove sarebbe dovuta sorgere una soprelevata diretta nel Vallo di Lauro, oggi anch’esso sotto sequestro perchè avevano mischiato rifiuti tossici alla terra per farci la massicciata.
Da circa tre mesi questa strada, perchè sempre di strada pubblica si tratta, è ostruita da alcuni metri cubi di materiale edile di scarto, scaricato più per chiudere l’accesso alla strada che per disfarsi di materiale inerte. Del fatto sono stati informati sia i vigili urbani di Palma C. che di San Gennaro Ves. perchè in quel punto la strada divide i due Comuni, ma il risultato è quello documentato dalla foto. Noi stessi di Unapagina abbiamo provato a telefonare personalmente ai comandi Polizia locale dei due Comuni e la risposta è stata univoca:”Via vecchia Sarno? E dov’è?, va bene adesso mandiamo qualcuno a vedere e ci attiveremo”.
Certo che rimuovere un poco di calcinacci non richiede una gara europea ma l’impiego di qualche operaio e due lire di investimento, quindi se due Comuni non riescono ad attivarsi in questo senso è perchè sotto a questa storia c’è, forse, qualcosa di più serio e cioè qualcuno di importante ha dato ordine di chiudere la strada perchè era usata come discarica abituale da produttori abusivi di rifiuti dei Comuni limitrofi che da un paio d’anni erano soliti usare il sito come discarica ed inceneritore.
Possiamo dire che amministratori e tecnici dei Comuni interessati hanno preferito far finta di niente, lasciando la strada chiusa, invece di attivarsi a risolvere il problema degli scarichi abusivi alla radice. Questa situazione crea grossi problemi a dei contadini residenti che per accedere ai loro fondi devono fare un lungo giro e passare davanti alla discarica Pirucchi (ex Stadio dei Pini) attraversando un territorio fortemente inquinato da rifiuti tossici bruciati, tanto da sembrare di attraversare un pianeta sterile fatto di cenere e tizzoni carbonizzati.
Mimmo Russo