San Giuseppe Vesuviano - Nella sala consiliare del Comune è avvenuto un incontro “informale” tra i negozianti, i cui esercizi sono situati in piazza Garibaldi, ed una “task force” presieduta dal sindaco Ambrosio. In sala erano presenti circa un centinaio di persone  in rappresentanza di quasi tutti gli esercenti coinvolti direttamente dalle modifiche alla viabilità contenute nel progetto.
La riunione iniziava con un vivace e sanguigno scambio di battute tra il sindaco ed il dottore Aldo Giordano, titolare della omonima e storica farmacia, che rimprovera  ad Ambrosio il mancato invito anche dei commercianti delle strade limitrofe alla piazza. Aggiunge, anzi, che sarebbe stato meglio addirittura invitare tutta la cittadinanza, al fine di metterla al corrente del progetto. Il sindaco, non senza veemenza, ha dapprima difeso la scelta di un incontro ristretto, salvo poi ammettere che in seguito si potrà estendere l’invito anche ad altre categorie di cittadini.
Quindi il responsabile tecnico Anaclerio illustrava brevemente il contenuto del progetto, cioè la realizzazione di una unica isola pedonale con giardini che si dovranno estendere da piazza Risorgimento a Via XX Settembre e di un parcheggio sotterraneo sotto all’edificio comunale.
Il comandante Rosati della Polizia locale faceva notare però che, “nonostante il progetto sia bellissimo, porta con sè anche evidenti problemi alla viabilità ed alle attività commerciali e, “poichè è nostro interesse non arrecare danni al commercio, abbiamo introdotto una variante. Abbiamo cioè pensato di aprire una strada a doppio senso all’altezza di Via Auricchio che permetta ai veicoli provenienti da via Diaz di proseguire per corso Vittorio Emanuele, senza modificare, quindi, la attuale viabilità.”
Il sindaco aggiungeva,  “il governo ha approvato la richiesta di finanziamento che facemmo all’epoca della presentazione iniziale del progetto e ci ha concesso 500 mila euro che sono già nelle casse del comune. Ci sarebbe piaciuto non fare modifiche ma purtroppo la viabilità del nostro paese non ce lo consente. A complicare ulteriormente le cose si è aggiunto il problema delle fogne. Come sapete, San Giuseppe Vesuviano sta per diventare “infognato” poichè si sta realizzando la nuova rete fognaria bianca e nera ed una delle tratte previste parte da corso Vittorio Emanuele e prosegue verso via Ammendola. Ci è sembrato giusto effettuare contemporaneamente i lavori delle fogne e quelli dell’isola pedonale per ridurre i disagi ai cittadini.”

Durante l’esposizione Ambrosio, tra le righe, rivela che, in seguito al sopralluogo effettuato in questi giorni in via Vasca al Pianillo, il generale Iucci si è detto disponibile a stanziare circa € 15 milioni di euro per la bonifica della stessa, ed ha aggiunto che sono alla ricerca di un sito di stoccaggio per il sedime contenuto nella vasca.
Per completare la descrizione del progetto il sindaco Ambrosio aggiungeva, ”grazie ad un accordo bonario anche le 2 stazioni di servizio Q8 della piazza andranno via ed inoltre lo spazio occupato dalla stazione di servizio Esso sarà usato per circa 20 posti auto di sola sosta, a 20 centesimi per 10 minuti.” I posti auto totali previsti sono circa 300.
Nello De Lorenzo, ex consigliere AN, invitava a “servirsi dello studio sui flussi della viabilità cittadina a suo tempo commissionato (dall’allora assessore Leonida Ambrosio) alla Università di Napoli (il Put, piano urbano traffico, piano finanziato, piuttosto che quello presumibilmente fatto dal comandante Rosati”.
I commercianti presenti all’incontro mostravano non poche perplessità nei riguardi dei disagi che queste opere comporteranno e chiedevano spiegazioni circa l’ubicazione dei posti auto, la durata dei lavori e l’organizzazione del carico e dello scarico merci. A tutte le richieste il sindaco rispondeva con la solita diplomazia cercando di rassicurare tutti dicendo che, “il comune opererà nell’interesse della cittadinanza tutta” e che nella prossima riunione, che si terrà tra circa 8 giorni, sarà distribuita una piantina con le modifiche al progetto di cui si è discusso.

Ambrosio prevede che i lavori inizieranno fra circa un mese e che dureranno fino a Natale, ma su questa ultima affermazione egli stesso si dice scettico… (sic!) ma si fa forte delle penali che la ditta appaltatrice sarebbe costretta a pagare in caso di ritardo. Vista la non remota possibilità che i lavori si fermino a causa dei costi esorbitanti dell’opera e della cronica mancanza di fondi del Comune,  giungeva pronta la riflessione di una nota commerciante che borbottava, “In caso di ritardo i più danneggiati saremo noi. Chi ci ripaga ?”

                                              Catello Buonocore