La nostra epoca è caratterizzata dallo sviluppo sempre più rapido dei mezzi di comunicazione. Dalla radio alla TV, dalle reti telematiche alla realtà virtuale sono l’ambiente ormai in cui siamo immersi, ci penetra, ci avvolge. “Nulla di ciò che l’uomo pensa, dice e fà è estraneo ai media che esercitano a loro volta un’influenza su tutto ciò che l’uomo pensa , dice e fà”. In questo decennio si sono inseriti nuovi elementi informativi: il digitale, la Rete, (telefonia, internet) che ormai sono diventati parte integrante dell’uomo. Connessioni, interattività, rete consentono all’uomo (all’individuo) di essere presente virtualmente in più posti contemporaneamente. Consentono l’immediatezza dell’informazione aumentando ed imponendo, talvolta, modelli distorti di vita personale, familiare e sociale.
Un ruolo da protagonista, per adulti e piccini, viene svolto dalla TV; sono tutte le persone che nel nostro Paese ne fanno un uso illimitato, limitandosi a guardarla solo ai fini d’intrattenimento. Va anche detto che è inutile demonizzare la TV inquanto per molti specie anziani soli essa diventa una insostituibile amica. Per quanto riguarda i bambini è fuori di dubbio che le capacità lessicali che essi riescono ad acquisire è anche grazie a programmi culturalmente adatti ad essi e alle rispettive età e curiosità, ma di buon livello.
Come potrebbe essere la gestione, oserei dire il possesso da parte dei bambini di un comune canale di comunicazione, es: internet-tv, rappresenta esso stesso un vantaggio psicopedagogico. Da non dimenticare che comunque vada i media in genere hanno alfabetizzato l’Italia diffondendo la lingua nazionale anche nelle zone più “lontane” dove regnava il solo dialetto. Allo stesso tempo hanno contribuito a superare le distanze, i rapporti interpersonali e sociali che offrono agli individui condizionamenti da parte di culture anche tanto diverse dalle nostra. L’approccio con culture diverse consente di cogliere linguaggi, riti, costumi e stili di vita differenti dal contesto in cui si è nati e si vive.
Ci avviamo così verso un sistema dove ormai il problema non è come dire le cose ma cosa dire data la troppa incidenza mediale quindi non più la massa ma l’individualità (la personalizzazione)… una bella sfida!!!
Lina Lodato