Area Vesuviana - Mentre, dopo la pausa estiva, i rifiuti sono tornati ad abbellire le nostre strade, il servizio ha ripreso a ritirare il secco un giorno si e tre no. Impotenti i cittadini hanno eletto a discarica naturale via Ignoto (tanto che il Comune sta approntando cancelli e lucchetti), frattanto una nuova tegola sta per abbattersi sulle aziende tessili sangiuseppesi .
E’ di questi giorni una circolare delle ditte private addette al prelievo dei rifiuti industriali (prevalentemente stracci) nella quale si richiede al produttore un certificato attestante la composizione chimica del materiale da smaltire e nel caso non lo si riesce a procurare le ditte stesse provvederanno con il modico aggravio di ulteriore euro 150 + iva.
Ricapitoliamo: euro 0,015 per kilo i rifiuti + euro 100 per il trasporto + euro 150 il certificato + iva = euro 700 circa per 20 quintali di stracci: la produzione mensile di una fabbrica di medie dimensione . A questo va aggiunta la beffa di dover pagare la TARSU al Comune.
Una tale situazione in un paese normale avrebbe fatto scattare una rivoluzione, da noi molto semplicemente si scarica una volta ufficialmente col formulario e altre tre volte dove capita, senza che nessuno muova un dito per fermare questa situazione incredibile .
Gli amministratori comunali un giorno si riempiono la bocca di proclami trionfali e un’altro accusano la Regione di inadempienze, i cittadini ipocritamente assistono immobili, i funzionari dello Stato che dovebbero proteggerci guardano dall’altra parte o al massimpo cercano un gregge fantasma nel Nolano e le povere aziende che tentano un comportamento normale soccombono sotto i costi di questa mala amministrazione. Riusciremo un giorno ad uscire da tutto questo ?