Il TAR Campania ha risposto alla causa 612/2010 con la sentenza 2010-00011 a firma dei magistrati Fabio Donadono presidente, Paolo Corciulo estensore e Carlo Dell’Olio referendario con l’accoglienza del ricorso presentato dal sindaco Ambrosio A.A. e da altri 19 fra assessori e consiglieri comunali della passata amministrazione sciolta dal Consiglio dei ministri con D.P.R. del 9/12/2009 per infiltrazione camorristica.
A sostenere il sindaco nel ricorso al TAR si sono presentati: Ambrosio Antonio, Annunziata Franco, Areniello Antonio, Boccia N., Cola Anna, Giugliano Franco, Giugliano Giovanni, Miranda Enrico, Palmieri Michele, Randaccio Alberto, Salerno Armando, Santorelli Francesco, Scudieri Vincenzo, Zurino Nunzio e poi Boccia Giuseppe, Carillo Carlo, Cozzolino Salvatore, Menzione Nicola. A guidare la strategia difensiva di sindaco e consiglieri gli avvocati Di Fruscio Pasquale, Sabatino Rainone, Lorenzo Lentini.
Mentre fra i resistenti al ricorso abbiamo un parterre di tutto rispetto: Comune di San Giuseppe Vesuviano nelle persone dei Commissari Prefettizi: Trotta, Spena e Barbato – Ministero dell’Interno – Presidenza del Consiglio dei Ministri – U.T.G. Prefettura di Napoli.
Da qualche settimana l’attesa dell’esito di questo ricorso aveva reso l’aria immobile in paese, nemmeno la ripresa dei lavori in piazza Garibaldi con lo smantellamento dell’ex distributore Esso aveva allentato un poco la tensione, tutti guardavano al calendario contando i giorni mancanti al fatidico 12 maggio, poi lo slittamento al 19 aveva dato qualche speranza ai tifosi del decreto di scioglimento. Infine la notizia tanto attesa è arrivata, correndo prima di bocca in bocca e poi attraverso la rete, è ufficiale il TAR ha dato ragione al sindaco Ambrosio.
Questa sentenza ha un effetto devastante, significa che le 38 pagine della relazione a firma del Prefetto Pansa, ritenute sufficienti dal consiglio dei ministri del 3/12/2009 tanto da decretare lo scioglimento del consiglio comunale, sono per i giudici del TAR di Napoli insufficienti per sospendere la democrazia a San Giuseppe Vesuviano.
Questa sentenza mette in discussione anche il lavoro di ben due commissioni d’accesso che nel 2009 si sono alternate negli uffici comunali per consultare migliaia di atti e documenti, un lavoro certosino portato a termine da ufficiali delle forze di polizia e da funzionari del ministero dell’interno.
Questa sentenza certifica che aver gestito il Comune di San Giuseppe Vesuviano in sette anni portando la spesa per i rifiuti da 1,5 milioni di euro a quasi 6 è sinonimo di sana gestione amministrativa, nominare gli impiegati generali la sera e degradarli la mattina dopo senza dare uno straccio di spiegazione al consiglio comunale fa parte delle normali funzioni di sindaco e giunta.
Questa sentenza certifica che avere le scuole senza certificati di idoneità e con i topi che scorazzano nei corridoi è normale amministrazione nell’Italia del XXI secolo e che spendere centinaia di migliaia di euro in zeppole e soubrette serve per la crescita culturale di giovani e famiglie.
Cosa accadrà domani ce lo dice Salvatore Cozzolino,  assessore della passata giunta: ”Domani notificheremo la sentenza ai commissari e venerdì torneremo al Comune, come già accaduto in altri Comuni l’Avvocatura dello Stato farà ricorso ma è pura formalità, si voterà regolarmente nel 2012″.

Unapagina sarà sempre presente per raccontare gli eventi e i fatti della vita pubblica sangiuseppese, qualcuno ha già il passaporto in tasca per emigrare mentre qualche altro è tornato alla sua bella finestra per osservare da lontano i fatti cittadini, il grosso dei cittadini è indifferente. Auguri San Giuseppe!