San Giuseppe Vesuviano - E’ storia recente il disastro idrogeologico delle nostre terre, mai, dell’epoca Romana, la nostra area era stata oggetto di inondazioni ed allagamenti. Fu il disastro di Sarno, maggio 1998, a darci la conferma: anche l’area Vesuviana era a rischio frane e smottamenti .
Il nostro suolo fatto di cenere vulcanica in teoria assorbirebbe anche un’Oceano. Come è stato possibile ridurlo simile ad aree paludose dell’Estremo Oriente? Il territorio è stato violentato con edifici abusivi ed opere pubbliche che non hanno tenuto conto degli insegnamenti degli antichi “non mettere mai niente davanti allo scorrere delle acque”.
Per il passato amministratori locali ignoranti e senza scrupoli hanno aperto strade nei Regi Lagni, vedi via Pettoloni o lo spiazzo davanti al campo sportivo di via Mattiuli e tante altre strade aperte lì dove un tempo scorrevano le acque che dal monte raggiungevano, senza creare danni, il Sarno .
Poi venne la tragedia di Sarno, oltre 150 morti, sol perchè si era consentito di costruire sulle rive di un Regio Lagno, corso Regina Margherita, senza pensare di proteggere il territorio a monte. La natura si è ribellata e la cattiva amministrazione ha fatto il resto non avvisando la popolazione del pericolo .
A San Giuseppe Vesuviano incuranti di tutto ciò è in via di ultimazione la strada che collegherà via Zabatta con via Carilli e via Croce Rossa, a spese del Regio Lagno che da un letto di oltre 5 metri è stato ridotto ad un fognolo di poco più di un metro, creando una strozzatura lungo il corso del Lagno, opera totalmente inutile visto che farà affluire su via Croce Rossa un’ulteriore massa di veicoli destinati ad ingolfare ancor di più il centro. Un’opera che servirà forse solo a garantirsi il voto di qualche consigliere residente in zona, che così raggiungerà più velocemente il suo posto di lavoro. A noi rimarrà solo la ”lava” che arriverà accellerata direttamente in piazza Garibaldi previo fermarsi in tutti i sottoscali che troverà su via Croce Rossa.
mi.ru.