San Giuseppe Vesuviano - 3 e 4 maggio Prima edizione del Gran Premio del Ciuccio Città di San Giuseppe Vesuviano. Possiamo dire che, finalmente, è tornata la festa Patronale a San Giuseppe Vesuviano, mancava da anni, merito del successo di questa edizione va all’Unione Sangiuseppese del trio, i più rappresentativi, Franco Giugliano, Antonio Annunziata e Antonio Casillo. E’ stata la manifestazione che ha registrato il maggior numeri di spettatori.
Ecco i numeri dei biglietti vincenti:
Primo premio (scooter) al n. serie I 00001238; secondo premio (Tv color) al n. serie I 00002589; terzo premio (computer portatile) al n. serie I 00002233; quarto premio (Nintendo ds) al n. serie I 00001447; quinto premio (bici muntain bike) al n. serie I 00002336.
I primo fantino Vincenzo Annunziata che montava Barone ha intascato la bella somma di 2 mila e cinquecento euro, al secondo Luigi Annunziata in sella a Eragon sono andati mille e cinquecento euro e il terzo giunto al traguardo Luigi Tufano su Nello si è dovuto accontentare, si fa così per dire, di mille euro. In finale, però, erano giunti anche Luigi Rosalia con Nicoletta, Vincenzo D’Ascoli con Otello e Armando Salerno con Contessa, fuori dalla finale Gerardo De Martino con Pipetta.
Trenta le “scuderie” provenienti da tutta la Campania, che hanno preso parte alla corsa, svoltasi in due giorni, il primo dedicato alle eliminatorie e la domenica il gran finale, davanti ad un pubblico numeroso e festante. La gente era assiepata sulla tribunetta, donata dalla ditta. Aniello Coppola di Ottaviano. Unione Sangiuseppese, l’associazione no profit, ideatrice della corsa, ha inteso fare le cose per bene, circuito a norma e animali salvaguardati da qualsiasi forma di maltrattamento.
Il Gran Premio dei Ciucci è stato intervallato anche dalla riscoperta di antichi giochi popolari, come la rottura della pignatta, la corsa nei sacchi, il tiro con la fune
e… Gran Premio del Carroccio
Non sono stati solo i ciucci a correre, gli spettatori si sono divertirti anche col Primo Gran Premio del Carroccio, chi da bambino non ne ha costruito uno. Bastava una tavola e quattro cuscinetti di auto in disuso a fare da ruote. L’iniziativa è della scuola media Ammendola-De Amicis, le scuderie sono state formate dagli alunni dello stesso istituto, con la supervisione del professore Basilicata. Per il primo anno i “bolidi” di legno hanno dovuto accontentarsi di un circuito ridotto su via Duelli. Ma spettacolo è stato ugualmente bello. Due le categorie, la prima dedicata ai carrocci con sola spinta iniziale, quindi la vittoria è andata a chi ha percorso più metri del circuito. Nella categoria classica quella con pilota e carroccio spinto da motore umano, ha primeggiato il duo più veloce.