Terzigno - Evidentemente l’atteggiarsi di essere amici stretti di Berlusconi non è servito a niente agli amministratori locali. E nemmeno propinargli valanghe di voti, come quelli che puntualmente, ad ogni elezione, arrivano dall’area vesuviana interna al Pdl, oggi al governo dell’Italia. Così un’altra discarica è servita. Nel mentre la politica locale è distratta da scioglimenti vari delle amministrazioni comunali.
Sarà assai più grande della ex-Sari. Sarà la seconda discarica “autorizzata” nel Parco Nazionale del Vesuvio. Da oggi a tutti gli effetti “Parco Nazionale della Munnezza”. Il Consiglio dei Ministri ha detto si al bis di rifiutopoli nell’area protetta alla pendici del Vesuvio, la cava Vitiello. La Campania è diventata l’unica regione in Italia dove i rifiuti potranno così continuare ad essere gettati nel verde.

«E’ un altro atto di prepotenza nei confronti di questa area, dei suoi abitanti, dei suoi produttori. – ha detto Ugo Leone, presidente del Parco Nazionale del Vesuvio - Il 30 dicembre scorso la conferenza dei servizi aveva espresso parere sfavorevole e il Consiglio dei Ministri ha dato ugualmente il via alla nuova discarica di rifiuti a Terzigno, in piena zona naturale che dovrebbe, invece, secondo legge, essere protetta».
Proprio alla fine del 2009 la conferenza dei servizi convocata a Napoli aveva bocciato l’utilizzo della cava Vitiello come deposito dei rifiuti. Berlusconi, però, per il bene di tutti, aveva stabilito che la discarica dovesse essere realizzata.

«Questa decisione ha dell’incredibile se si considera che il Parco nazionale del Vesuvio è stato istituito quindici anni fa col compito istituzionale di tutelare la natura e la sua biodiversità. – aggiunge polemico Leone- Per svolgere questo compito il Ministero dell’Ambiente ogni anno invia al Parco un finanziamento (sempre scarso e sempre più esiguo). Oggi questa stesso ministero autorizza l’apertura di una ulteriore discarica con costi ambientali, economici e sociali di inestimabile portata. Quest’anno si celebra l’anno internazionale della biodiversità: questo è il modo con cui il Governo propone di celebrarlo nell’area vesuviana».
Per l’accesso “comodo” alla seconda discarica nel Parco è stata tracciata, abbattendo pini e querce, una strada ex novo, i cui lavori sono in via di ultimazione. E pensare che i cittadini che si azzardano a mettere in opera un muro di cinta rischiano seriamente la galera!