San Giuseppe Vesuviano - Centinai tra motorini, motorette a quattro ruote ed auto, girano all’impazzata, a velocità sostenuta, clacson e autoradio a tutto volume. E’ una sorta di rodeo da psicopatici. Invece sono giovanissimi che spessissimo usano così trascorrere le serate dei loro fine settimana.
E’ lo scenario che si presenta, specie il sabato e la domenica sera e, a cui loro malgrado, sono costretti ad assistere gli ignari cittadini, i più anziani, in piazza Elena d’Aosta a San Giuseppe Vesuviano. Zona centralissima del paese, a due passi c’è la casa Comunale, l’ufficio postale, la via delle banche e dei negozi, se ti affacci si vede il Santuario. Eppure questa area appare sempre più degradata, abbandonata.
Abbandonate sono le aiule squallide, dove bivaccano extracomunitari e la terra è costellata di bottiglie vuote della birra, abbandonati sono gli ex bagni pubblici, oggi rifugio di qualche senza tetto o malintenzionato, drogato. Proprio per questo la zona è stata soprannominata “garden caf”, traduzione maccheronica: il giardino dei cafoni.
Già perchè quelli che dovrebbero essere, invece, i signori di San Giuseppe Vesuviano, i professionisti, le cosiddette persone serie, cosa fanno per vincere questo degrado? Nulla di nulla. E non ci mandano nemmono i loro figli in “quel posto pericoloso”, loro hanno la possibilità di andare altrove. E così il “garden caf” è precluso anche ai pensionati che vorrebbero sgranchirsi un poco le gambe. E’ out a qualche sparuto genitore che vorrebbe lì correre in bici con i figli.
Così voglio che sia, così deve essere, tant’è che piazza Elena d’Aosta, noi la chiamiamo come una piazza centrale di un paese civile meritera di essere chiamata, è abbandonata da sempre a se stessa. Eppure il Comune è lì a due passi, se ti affacci dalle sue finestre ammiri il degrado e il biglietto da visita di questo paese dormitorio. E nessuno si offenda, prego, perchè il rodeo continua indisturbato.