San Giuseppe Vesuviano -E’ di qualche giorno fa la notizia riportata da una testata on-line che l’ assessore Nicola Menzione (con delega alla differenziata) ha predisposto un nuovo piano per migliorare il servizio di raccolta dei rifiuti. Ma il dato sconcertante è che quest’ultimo consti solamente di un incremento del controllo da parte di vigili e protezione civile e conseguenti sanzioni per il cittadino che non differenzia. Il secondo punto del piano sarebbe invece la distribuzione di sacchetti trasparenti: ma non dovrebbe essere un aspetto essenziale della differenziata? Ci si arriva dopo quasi due anni a capire che necessitano appositi sacchetti per la popolazione?
Ma che la differenziata nel nostro paese è un fallimento è dimostrato dal fatto che quasi ogni giorno su molti marciapiedi o angoli di strada si accumula immondizia che poi viene anche incendiata. Inoltre un’altra prova è quella che il costo di questo servizio che grava sulle tasche di tutti noi è in continuo aumento (probabilmente si arriverà a 5 milioni di euro questo anno), di contro ad un servizio che è a dir poco scadente.
Ma tornando al piano dell’assessore Menzione ciò che veramente deve far pensare è il fatto che si pensa che davvero con la repressione si possa risolvere il problema, che i vigili e la protezione civile possano ogni notte controllare i sacchetti di una popolazione di 30 mila abitanti.
Che sia giusto fare la multa a chi trasgredisce è cosa sacrosantagiusto , ma si può pensare di affrontare un problema così complesso solo in questo modo?
Per far si che la differenziata funzioni c’è bisogno di diffondere nella popolazione la cultura del riciclaggio e del rispetto dell’ambiente, coinvolgendola e interpellandola nella scelta della modalità di attuazione del servizio. Non basta inviare un opuscoletto qualche giorno prima dell’inizio della raccolta e aspettare che tutti la facciano, significa non essere per niente realisti.
Inoltre è importante incentivare economicamente le famiglie a differenziare con l’introduzione di un sistema che porti i cittadini virtuosi ad avere una riduzione della tassa sui rifiuti come già accade in molti altri comuni.
C’è da dire però che ovviamente questo della differenziata è un problema molto complesso ed è impensabile che si risolva in poco tempo ma iniziare in questo modo ( al solito modo nostrano: “tant’ po’ fa’”) non solo è sbagliato ma è totalmente deleterio, in quanto diffonde la percezione che la differenziata non serve a niente poiché non risolve il problema. E una volta che la popolazione si è convinta di ciò sarà poi un’impresa più che ardua portala ad un ripensamento.
Dunque c’è bisogno di un approccio totalmente diverso non solo nel miglioramento tecnico ma, soprattutto, culturale: partire dalle scuole , educare la popolazione, e dare prospettive di miglioramento della vivibilità.
Ma se l’assessore vuole affrontare il problema con la repressione e i sacchetti trasparenti, beh pensate un po’ a quali prospettive future siamo destinati.
Agostino Casillo