San Giuseppe Vesuviano -Questa appena trascorsa è la prima settimana di libertà della società civile sangiuseppese. Dopo lo shock iniziale per alcuni, e il momento di euforia per altri, si è passati alla riflessione ragionata e il risultato sono i due manifesti affissi dall’opposizione. Per primi a scendere in campo, o ad “azzeccare” sono stati i democratici di via Montegrappa, che con un manifesto urlato scaricano sul sindaco Tonino Ambrosio tutte le responsabilità dello scioglimento del consiglio comunale. In linea con un vecchio vizio italiano: quello di appendere il capo per i piedi e girarsi dall’altra parte come se nulla fosse successo. Bisogna ricordare che il nostro “capo” non si farà appendere facilmente visto che per mandarlo a casa si è dovuto riunire il Consiglio dei ministri tre volte prima di avere il verdetto.
Sono seguiti a ruota, o forse rallentati nell’azzeccamento dall’ufficio affissioni, i rappresentanti del Pdl di piazza Garibaldi, che con un manifesto molto diplomatico e politico “prendono atto della situazione” e si offrono di collaborare con la gestione commissariale. Anche per loro l’uscita del “capo” dalla stanza dei bottoni è sufficiente: la democrazia è stata ristabilita, ora bisogna lavorare per il bene del paese.
Nessuno dei due partiti di opposizione, che insieme rappresentano il 20% dell’intero consiglio comunale, ha pensato di informare la cittadinanza sui veri motivi che hanno spinto il ministro dell’Interno prima, e l’intero Consiglio dei ministri poi a sciogliere l’assise sangiuseppese. Sono molte le domande che corrono di bocca in bocca fra le intasate strade cittadine, qualcuno si è chiesto: ” … ma se tutto il paese è abusivo, è mai possibile che una sola costruzione di via Nappi provocava tutto stò casino … ? “ qualcun’altro gli ha fatto eco:” … scusate, da sempre il commercio sangiuseppese è gestito dalla teoria del caos,l ‘assessore al ramo si è distinto per aver approvato il calendario dei barbieri, (con tutto il rispetto per gli operatori del settore, ndr), decine di ingrossi di confezioni sono aperti no-stop notte, giorno, sabato e domenica incluse e poi … due negozi al dettaglio fanno sciogliere il consiglio … ?”. Un noto professionista locale ben introdotto nelle stanze del potere sintetizza:”Le nomine dei dirigenti? Ma se è dalla nascita della Repubblica che a San Giuseppe Vesuviano si promunove solo chi è sponsorizzato dalla politica, vuoi che queste quattro nomine ad intuitu personae mobilitavano Prefetto e Governo? No cari miei i motivi sono ben altri”.
Ecco, quali sono questi motivi? Questo avremmo voluto sapere dai nostri rappresentanti politici, specialmente dal senatore Luigi Bobbio che tanto si è speso, per il ripristino della legalità a San Giuseppe. Il suo “… sta lavorando ..” ha dato senza dubbio dei frutti, adesso attendiamo le motivazioni che hanno portato allo scioglimento.
Nel frattempo nel campo avverso (l’ex amministrazione comunale) si ostenta tranquillità e sicurezza, si aspetta fiduciosi la relazione prefettizia in modo di poter organizzare il ricorso al TAR per poter chiarire tutti i punti ed ottenere il ritiro del provvedimento governativo. Per ingannare il tempo dell’attesa, sindaco, giunta e sostenitori si sono aquartierati nei locali di MPA, in via Scudieri dove procede inarrestabile la campagna elettorale con viavai di amici e simpatizzanti. Le domande sono: cosa ci sia da chiarire? E l’ex sindaco non è più candidato alle regionali?
Il provvedimento di scioglimento preso dal governo è di carattere politico e non amministrativo o penale, il governo non è un tribunale, non commina pene o assovle da ingiustizie. Ferma il gioco per 18 mesi nella speranza che i giocatori si calmino e ricomincino a giocare con maggior rispetto del regolamento.
Mimmo Russo