San Giuseppe Vesuviano - Pino Migliarino è stato eletto coordinatore del Partito Democratico sangiuseppese. Un elezione che, però, non sembra nascere sotto una buona stella. E’ vero che subito sono scoppiate le polemiche? Grande assente al “conclave” dei democratici locali è stato il consigliere comunale Francesco Duraccio, e con lui molti degli attivisti di “peso” elettorale che alle ultime comunali hanno riscosso un notevole risultato popolare, che secondo il dissidente Duraccio “rappresentano oltre il 70 per cento del quorum elettorale”.

Nasce quindi monca questa segreteria? Perchè mentre Migliarino dice, “abbiamo fatto tutti i passi imposti dallo statuto, in più per una settimana abbiamo cercato di coinvolgere Duraccio e tutto il suo gruppo, senza avere risposte, per avere una segreteria unitaria”. Duraccio controbatte con veemenza e coloro che lui ritiene autori di ”un colpo di mano e la loro attività è inutile, a breve, massimo a settembre/ottobre il partito imporrà a tutti i Comuni ove nel 2007  si è votato per le primarie di organizzare delle primarie locali per votare il gruppo dirigente e il coordinatore. Quindi se a loro và di divertirsi,  che lo facciano. Il partito, elettoralmente, lo rappresento io e senza me ed il mio gruppo non si fa niente.”

Sembra mai essersi sopita la polemica innescatasi in consiglio comunale, all’indomani delle lezioni, quando ci fu visibile imbarazza su chi tra Franzese e Ducaccio avesse dovuto assumere la carica di capogruppo.

Visto dall’esterno è una scena non tanto edificante, un partito che è in crescita a livello nazionale, che si candida a governare una nazione, a San Giuseppe dopo aver raggiunto il minimo storico del 10%, non riesce neppure a creare un minimo di struttura organizzativa. Si procede per gruppi che si guardano in cagnesco e lottano fra loro per dividersi piccole briciole di potere senza avere un serio progetto da presentare ai cittadini.

Sembra che a San Giuseppe Vesuviano, in molti vicini al Pd, siano in disaccordo su tutto, dalla linea politica in consiglio comunale alla scelta del capogruppo, fino al triste epilogo della gestione del “pacchetto” scrutatori. Anche se quest’ultima è una vergognosa pagina di storia che incombe su tutta la classe politica locale e non solo sul nascente Partito Democratico. E’ difficile stabilire da che parte sia la ragione o il diritto, ciascuna delle parti accampa tesi che sembrano inattaccabili ma, stranamente non riescono a parlarsi e chi ci perde in ciò è il paese che sembra sempre di più abbandonato a se stesso, sempre più un… dormitorio. E come canta Pino Daniele: “mentre loro si pigliano il caffe’…”

                                                                                                                                 Mimmo Russo