San Giuseppe Vesuviano - L’art. 3 della nostra Costituzione stabilisce che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, mentre l’art.21 detta testualmente che la libertà di stampa è protetta dalle leggi dello Stato e che solo in casi eccezionali la Magistratura può perseguire i reati a mezzo stampa.
Dal 2002 a San Giuseppe Vesuviano, cioè da quando il dottor Tonino diventò sindaco, questi articoli della Costituzione sono stati accantonati e si è proceduto sistematicamente alla querela, a spese del Comune, come arma politica, contro chiunque abbia avuto l’ardire di criticare l’operato dell’ex sindaco e dei suoi amici.
Una delle ultime querele intimidatorie a nostra conoscenza è quella della delibera n.195 del 22 luglio 2009, che recita :”Esposto denuncia RSU lesivo dell’immagine dell’Ente”. Leggere le motivazioni di questo atto deliberativo è esplicativo del clima di intimidazione messo in essere dall’amministrazione Ambrosio: ” … alcuni componenti della RSU di questo Ente (dipendenti con incarico sindacale delegati a trattare con l’azienda, ndr), con esposto denuncia privo di data ed indirizzato tra gli altri, alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, hanno paventato molteplici e gravi abusi che sarebbero stati perpetrati da amministratori e funzionari dell’Ente …”. Questa richiesta è avallata da 7 funzionari su 11 con nota prot. n. 23607. L’amministrazione nomima un avvocato di Napoli, Mario Papa, con studio in via Dei Mille, e gli anticipa euro 700,00. Certo che l’onore e la dignità di funzionari ed amministratori non ha un gran valore monetario.
Il numero di querele fatte o solo minacciate dall’amministrazione Ambrosio è sconosciuto. Solo il sottoscritto attende da mesi che il suo “filotto di querele” annunciato dal sindaco, durante un consiglio comunale, si materializzi, giusto per conoscerne gli argomenti. Ma proprio in questi giorni si dovranno discutere alcune querele contro giornalisti per diffamazione a mezzo stampa.
Ora alla luce dei recenti fatti che hanno coinvolto l’intero consiglio comunale, sarebbe opportuno che i commissari nominati dal Prefetto, come primo atto dessero incarico all’ ufficio legale del Comune di inoltrare la richiesta ai giudici di remissione immediata da tutti i procedimenti che hanno come oggetto la diffamazione a mezzo stampa. Giusto per stabilire il principio che nella nostra cittadina la libertà di stampa è ancora tutelata dallo Stato. Poi se qualcuno si sente diffamato può sempre pagarsi il proprio avvocato e far valere i propri diritti in un’aula di tribunale, senza gravare sul bilancio pubblico.