Roma - (ore 19,56 del 3 dicembre 2009) Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 18,25 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente, Silvio Berlusconi. La riunione si è appena conclusa quando apprendiamo che il Consiglio ha deliberato, su proposta del Ministro dell’interno, Roberto Maroni, lo scioglimento del consiglio comunale di San Giuseppe Vesuviano, in provincia di Napoli, dove sono state accertate forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata. Adesso in piazza Elena D’Aosta si è insediata la commissione, di cui fanno parte: il prefetto Ciro Trotta, il direttore amministrativo contabile Raffaele Barbato e il vice prefetto Paola Spena, e vi resteranno per 18 mesi.
Dovrà essere ristabilita la legalità da tempo persa in una cittadina laboriosa come San Giuseppe Vesuviano, per troppo tempo rappresentata da amministratori che oggi risultano, secondo quanto accertato dalla relazione dei commissari prefettizi, gravemente compromessi con la criminalità organizzata. Si ricorderà che la commissione era stata inviata in paese nel febbraio di quest’anno e a metà luglio aveva consegnato nelle mani del rappresentante del Governo italiano, in piazza del Plebiscito, uno scritto corposo che aveva scandagliato a 360° rapporti politici, amministrativi e degli stessi uffici comunali.
A nulla quindi è valsa la strenua resistenza opposta da Tonino o’ biondo, come amichevolmente dai suoi fans é chiamato l’ex primo cittadino, che era sto rieletto lo scorso 26 maggio. O l’atteggiamento a tratti ironico del: “qui a sciogliersi sarà solo il gelato …” . Il pool dei funzionari prefettizi era composto da: Salvatore Carli (tra gli artefici dell’inchiesta che portò allo scioglimento del 1992) e Beatrice Giuliani, con Paolo Iodice dirigente del locale commissariato di P.S., coadiuvati da un maresciallo dei Carabinieri ed un tenente della Guardia di Finanza.
“Tutti a casa! Finalmente liberi. Si squaglia lo zeppolone“. I nostri corrispondenti ci segnalano che in vari locali di San Giuseppe Vesuviano, nella stessa serata di oggi si è brindato al grido di “Viva la libertà“. Qualcuno pare abbia inscenato anche una sorta di carosello sotto le abitazioni degli ex amministratori rispediti a casa. Più che abbandonarsi alle scene di giubilo sarà il caso di creare le condizioni per girare veramente pagina in questo paese dove la vivibilità non esiste e l’economia boccheggia da tempo. Non dimentichiamo che siamo al secondo scioglimento del consiglio comunale per commisione politico-affaristica-malavitosa.