Roma - Ormai è certo sarà il prossimo consiglio dei Ministri ad occuparsi della situazione San Giuseppe Vesuviano. Il ministro degli Interni Maroni, tra lunedì e venerdì (ultimora da fonte accreditata, ndr) di questa settimana, porterà all’attenzione di Berlusconi & Co, la richiesta di scioglimento del consiglio comunale della cittadina vesuviana.

Il Governo darà ragione o meno alla relazione che i commissari (inviati nel febbraio scorso) consegnarono (luglio scorso) nelle mani del prefetto di Napoli, secondo la quale esisterebbe realmente uno “zeppolone” sangiuseppese, come oramai tutti hanno soprannominato in paese l’ipotesi di una commistione malavitosa-politica-affaristica? Lo “zeppolone” racchiuderebbe una serie di illegalità perpetrate nel campo degli appalti pubblici (rifiuti, ecc.), nell’abusivismo edilizio e nel rilascio di concessioni a vario titolo non consentite.

Frattanto l’amministrazione comunale forte dei numeri va avanti come se nulla fosse successo in tutti questi mesi. Ne è un esempio eclatante il fatto che tra i consiglieri comunali di maggioranza, specie tra i giovani affacciatisi per la prima volta alla vita politica, non vi sia stata alcuna presa di posizione, ne commento su fatti, che se acclarati sarebbero, di una inaudita gravità e pregiudicherebbero anche il loro futuro in politica.

Se no come giustificare il continuo arruolamento di personale, soprattutto apicale, senza concorsi e col metodo del tristemente famoso intuitu personae. E’ giusto creare posti ad hoc per persone amiche e poi lascaire fuori professionalità vere? Oppure è giusto continuamente denunciare giornalisti o altri, solo perché critici verso un modo di amministrare abbastanza sui generis?

Una volta per tutte bisognerà che si accerti la verità e capire se questi amministratori possano continuare a reggere le sorti e il futuro dei cittadini onesti, oppure, laddove si scoprisse che sono implicati nello ”zeppolone“, perseguirli perchè non più degni di rappresentare  San Giuseppe Vesuviano. Una cittadina che aspirerebbe a voltare definitivamente pagina.