San Giuseppe Vesuviano - Presi dallo sconforto provocato dai continui fallimenti nella gestione di Piazza Elena D’Aosta, i nostri strateghi hanno pensato bene di usare le maniere forti. Adesso la piazza il venerdi, sabato e domenica dalle 20.00 alle 24.00 è presidiata da agenti in divisa verde dotati di auto e radioline, con l’ausilio di transenne usate come cavalli di frisia, bloccano i ragazzini in motorino e macchinina diretti a fare il girotondo nella piazza durante lo struscio serale.

Domenica 15 è stata fatta una prova, visto l’esito positivo gli strateghi comunali hanno deciso di dare il via al progetto di militarizzazione dell’area. Sicuramente è stata fatta una delibera con annessa gara d’appalto per avviare il programma, solo che a noi comuni mortali non è giunta notizia, tantomeno vi è un’accenno sul sito del Comune e per finire gli agenti la Polizia locale interpellati sapevano solo di questa cosa tramite una riunione informale con il comandante. Nessun atto scritto è giunto loro.

Questo nuovo incarico alle truppe del Tenente Colonello giunge dopo quello della vigilinza contro sacchetto selvaggio a via Vasca al Pianillo (due persone) e quello ricevuto prima dell’estate di sorveglianza al mercato domenicale (sei persone). In tutto 10 persone, tutti volontari che prendono un contributo spese, un bel colpo specialmente in vista delle prossime elezioni regionali.

Ma veniamo alla piazza. Ieri, complice anche la giornata umida, nessun motorino ha pensato di violare il blocco saldamente tenuto dalle giubbe verdi, molti i ragazzini che ciondolavano intorno ai giardini senza una meta, la serata è trascorsa in un clima di attesa che il blocco fosse violato da qualcuno disposto a mettersi in mostra. In contemporanea in altri paesi della provincia, e non della lontana Scandinavia, animatori pagati dai Comune organizzavano balli di gruppo e teatrini per i piccini, intere famiglie impegnate a trascorrere la serata in allegria e zucchero filato.

Noi invece abbiamo schierato i cavalli di frisia. Una domanda sorge spontanea: abbiamo un centinaio di giovani impegnati in progetti fantasmi (un giorno ne contai otto a distribuire le buste della monnezza all’ex macello) possibile che quattro di questi ragazzi non possono essere impegnati a fare da animatori ai loro coetani? E’ possibile che l’ufficio Affari sociali non riesce a mettere in campo una soluzione diversa dalla forza?

                                                                                         Mimmo Russo