San Giuseppe Vesuviano - Come molti Comuni italiani anche il nostro da qualche anno si è dotato di un sito Internet per fornire informazioni ai cittadini sulle attività della macchina amministrativa e sui servizi offerti. Per la verità più che un veicolo di informazioni per lo sviluppo culturale, economico e sociale della nostra città, sembra un blog privato   usato, principalmente, per pubblicizzare sagre, feste, viaggi all’estero per solidarietà.

In breve ci troviamo tutto ciò che non ci serve. Solo da settembre 2008 sono comparse le delibere di giunta comunale, ma solo il testo, non certo il contenuto che per averlo bisogna fare una richiesta al sindaco ed attendere qualche settimana che l’ufficio segreteria prepari le fotocopie, poi armati di pazienza e carta d’identità, bisogna ritornare al Comune per il ritiro che avviene con le stesse formalità del rilascio del porto d’armi.

Qualche mese fa un nostro compaesano ha provato a registrarsi sul sito del Comune e si è reso conto che la macchina lo portava in una pagina di errore, ha quindi messo la sua scorribanda su Youtube facendo notare che il sito del non funziona.

Incuriositi di ciò ci siamo recati, in orario d’ufficio, dal vice segretario Boccia Pasquale per chiedere spiegazioni, il quale ci ha subito condotti dal dirigente dello staff del sindaco da cui dipende l’ufficio CED ingegnere Miranda, che impegnatissimo è riuscito a trovare alcuni minuti per dirci:”Non è vero che la macchina va in errore, basta guardare attentamente e seguire le isruzioni, dopodichè vi arriverà una email che vi chiederà di recarvi all’ufficio anagrafe dove, dopo l’identificazione a mezzo carta d’identità, vi sarà consegnata la password per accedere al sito. Deve capire che seguiamo questa procedura per motivi di sicurezza”.

Ebbene si, questo succede a San Giuseppe Vesuviano nel 2009! Nell’era di internet dove è possibile interagire con siti da 50 milioni di contatti all’anno (il blog di Beppe Grillo, ndr) basta un clik e si può lasciare un commento, fare una donazione o un’acquisto con carta di credito. Oppure collegarsi con il sito di un piccolo Comune delle Marche, Jesi, ed usufruire di tutti i servizi offerti senza neanche registrarsi. Non bisogna dimenticare che il sito di Jesi è un punto di riferimento per tutta la P.A. in Italia per la completezza.

Invece noi abbiamo il problema di tutelare i cittadini, e come lo facciamo? Facendoli andare al Comune per farsi identificare per avere la password. Una Follia! Una follia che puzza di Medioevo o di gestione da stato comunista dell’Est.