New York -Quarantaseimilasettentoventiquattro atleti in gara. Sono trascorse cinque ore dalla partenza dal ponte di Verrazzano. Più di 26mila hanno raggiunto l’agognato traguardo in Central Park. Tutta la Podistica Vesuviana è lì atleti ed accompagnatori, a loro si uniscono anche altri italiani: l’attesa è spasmodica, emozionante. Deve arrivare l’atleta più simpatico e rappresentativo del gruppo. Chissà quando? Si chiedono i più. Poi, improvvisamente tra l’incrocio della 77 Avenue e Central Park sbuca l’andatura inconfondibile di Giuseppe Del Giudice, 75 anni, nella sua vita ne ha viste di tutti i colori, ma è alla prima maratona e la chiude, strabiliando tutti, in 5:36:13.

La gioia è indescrivibile, la commozione, parte anche qualche lacrima, lui ce l’ha fatta! Ci ha creduto fino in fondo, ha battuto tutte le scommesse e quel pizzico di paura che ti prende sempre al via di una maratona, figurarsi poi la più bella e importante al mondo. Partito col pettorale 36201, don Peppino è arrivato 26439° su 45700 partecipanti. E non è tutto, nella sua categoria si è piazzato 9° assoluto. E si che qui bisogna fare festa.

Giuseppe Del Giudice, classe 1934, sposato da sempre con Giuseppina Casillo che gli ha dato 4 figli, grandissima la sua passione per l’atletica. Pinuccio, per amici e parenti, nella sua vita ha lavorato tanto, ha attraversato momenti di fortuna e crisi tremende, sempre con il suo passo lento ma costante ha risalito la china fino ad arrivare ad avere una delle più solide aziende tessili sulla piazza sangiuseppese. Azienda attualmente gestita dal figlio Luigi.

Gareggia fra giovani leoni di venti o trent’anni, senza paura lui va con quel passo cadenzato, misurato.  La lezione di vita che Del Giudice manda alle giovani generazione è un tesoro da conservare ai posteri in questo mondo che galoppa sui computer ma che indietreggia terribilmente nei valori. Ecco un testimone di valori veri. Don Peppino, come lo chiamano affettuosamente i suoi colleghi della Podistica Vesuviana, ha le idee chiare. “Mi alleno con costanza e impegno, senza strafare - disse un anno fa - il mio sogno è la maratona di New York”. Ma il sogno continua …!