San Giuseppe Vesuviano - Venerdi e sabato si è tenuta la 6^ Sagra della Zeppola in piazza Elena D’Aosta. Ventuno i bar e le pasticcerie che hanno partecipato. Scarsa l’affluenza di pubblico a causa delle avverse condizioni metereologiche che hanno provocato un notevole invenduto a tutti i partecipanti. Ma indagando fra gli stand la verità sembra essere un’altra, in primis l’aumento della zeppola a 0,70 euro, nonostante che gli sponsor avessero fornito circa il 20% della materia prima. In secondo luogo la scarsa qualità del prodotto messo in vendita, basti pensare che per mangiare una buona zeppola al banco di una media pasticceria sangiuseppese bisogna spendere due euro. In terzo luogo l’eccentrica fantasia di alcuni artigiani che hanno proposto il tipico dolce al cioccolato o con crema ricotta e pera, gusti che non hanno incontrato il gusto del pubblico.
Domenica, poi, alcuni artigiani hanno tentato di continuare la vendita, quindi in accordo con l’amministrazione, hanno riaperto gli stand sperando nella bella giornata di sole, solo che invece di disfarsi dell’enorme invenduto hanno dovuto assistere, loro malgrado, al carosello di decine di motorini condotti da giovano sconsiderati senza casco, che facevano il carosello fra i pochi che si avventuravano in piazza con bambini al seguito.
Solo verso le 13 quando oramai la sarabanda era terminata, hanno fatto capolino alcuni veicoli delle forze dell’ordine, inutile intervento visto che tutti i guerrieri dello scooter erano oramai sfiancati dai caroselli mattutini. Fra i pochi artigiani che hanno restitito fino all’ultimo un forte senso di scoramento per il fallimento subito e l’enorme dispendio di energie umane ed economiche messe in campo.
Sono oramai sei anni che si rinnova questo appuntamento primaverile e si fanno sempre gli stessi errori di valutazione, anche fra i maggiori sostenitori della Sagra prende piede il pensiero di una seria riforma. Passare da una vendita di quantità ad una somministrazione di qualità con produzione in loco, per esempio.
Mimmo Russo