San Giuseppe Vesuviano - Continua il nostro viaggio nella gestione della sicurezza degli edifici scolastici sangiuseppesi. Abbiamo voluto verificare se i  Circoli Didattici sono in possesso dei certificati sulla sicurezza degli edifici che li ospitano. Questo è stato il risultato. Secondo Circolo Didattico di via San Leonardo, ci riceve la preside dottoressa Arciello Maria. Da questo Circolo dipendono i plessi: S.Leonardo, S.M. la Scala, Mattiuli, Marciotti (scuola elementare), Nappi, Villaggio 1, Villaggio 2, ex Casilli, in tutto circa 1100 bambini fra materna ed elementare. La risposta della Arciello è: “Non intendo rispondere a domande sulla sicurezza, io ho ottemperato a tutto ciò di cui è competente la scuola”.

Bisogna ricordare che ad inizio ottobre alla scuola di S.M. la Scala è collassato parte del solaio dell’atrio al primo piano e del solaio della pensilina, che solo grazie all’attenzione del personale presente non ha provocato danni alle persone. Nel medesimo istituto le porte delle aule non sono a norma e l’impianto elettrico e visivamente vetusto. Nella scuola Nappi la scala antincendio non è ancora stata montata a quasi un anno dall’inagurazione, tutti i giorni l’edificio è visitato da vandali, i quali dopo aver giocato a pallone nel campetto della scuola, sfogano i loro istinti su vetri e suppelletili. L’edificio Mattiuli è circondato da una macchia di umido alta circa 120 centimetri, che in inverno genera un forte odore di putrido in tutte le aule. Nel plesso Marciotti vi sono continue visite di grossi ratti provenienti dall’esterno che i tecnici del Comune cercano di arginare con qualche disinfestazione straordinaria. Nel plesso S.Leonardo vi sono le porte che aprono al contrario e negli uffici di presidenza vi sono plaffoniere rotte con fili scoperti. Bene in tutto questo la direttrice Arciello non sente il dovere di parlare di sicurezza con i cittadini.

Terzo Circolo Didattico di via Pace “Enzo Bonagura”, direttore è Pasquale Bosone, da questo ufficio dipende la scuola “E.Bonagura” e il plesso Casilli. Bosone dice: “Tutti gli anni, all’apertura dell’anno scolastico, scrivo all’ufficio tecnico e al sindaco per avere le certificazioni sulla sicurezza dell’edificio e puntualmente non ricevo risposte. Per quanto riguarda la mia competenza ho fatto tutto quanto in mio dovere per la salvaguardia dei bambini e del personale presente negli edifici, per quanto riguarda l’adeguamento strutturale è compito del Comune, posso solo dire che sono venuto a conoscenza da genitori che prossimamente il Comune dovrebbe acquistare un terreno adiacente per fare il parcheggio per la scuola, nessuna notizia ufficiale mi è pervenuta dall’amministrazione sull’argomento”.  

Il dottor Bosone ci mostra i lavori fatti dai ragazzi sulla raccolta differenziata, che grazie alla partecipazione dei docenti è un punto di forza del programma scolastico, peccato che il Comune non fornisca neanche le buste per raccogliere i materiali. La situazione strutturale dell’edificio è all’apparenza buona, anche se molte porte aprono al contrario e l’impianto elettrico è vetusto. La situazione del plesso Casilli è assai peggio, le tre uscite sono protette da porte in ferro che aprono al contrario, l’edifico è degli anni cinquanta e l’impianto elettrico è vetusto e difettoso, molti i fili sospesi. Anche qui i ragazzi sono fortemente impegnati nello sviluppo di lavori sulla raccolta differenziata e sull’integrazione, un plauso va alla fiduciaria professoressa Ambrosio Maria Lucia che, grazie anche alla collaborazione delle colleghe, è riuscita a formare un gruppo di lavoro capace e motivato su molte tematiche. Il loro lavoro viene disatteso dalla pubblica amministrazione che durante l’emergenza rifiuti ha permesso che davanti alla scuola vi fossero tonnellate di rifiuti a marcire mentre le maestre si impegnavano sull’educazione.

Gran parte degli interventi di adeguamento alla normativa vigente sono di piccola entità: inversione dell’apertura delle porte, maniglioni antipanico, luci di emergenza, abbattimenti delle barriere architettoniche, rifacimento dell’impianto elettrico. Invece si lascia tutto deperire senza manutenzione perchè si hanno nel cassetto progetti faraonici per 85 milioni di euro sulle scuole elementari e 45 milioni per le scuole medie (fonte bilancio pluriennale 2009/2011) da spendere nei futuri tre anni. Questi soldi il Comune non li avrà mai, però si potrebbero stornare i 30 mila euro dalla kermesse di Miss Italia per comprare i maniglioni antipanico ai Casilli e rifare anche l’impianto elettrico. E’ una richiesta eversiva?

                                                                                                                        (1-Continua)

                                                                                                                       Mimmo Russo