San Giuseppe Vesuviano - Ore 10 circa di ieri al plesso S.Maria la Scala, in via Profica Paliata parti di soffitto e pareti della scuola sono praticamente implose e la tragedia si è sfiorata veramente per un niente. Gli alunni della scuola dell’infanzia e di quella primaria stanno assistendo come ogni mattina alle lezioni nella struttura piuttosto malridotta e vetusta che fa parte del Secondo Circolo Didattico di S.Leonardo.
Il crollo si è annunciato con un vistoso rigonfiamento delle pareti, a quel punto il personale ata che lavora nella scuola, ha prontamente capito il pericolo impellente e così gli operatori munitisi di scope e di altri arnesi che in quel momento sono riusciti a reperire, hanno guidato la caduta dei calcinacci. Perché di “implosioni” ve ne è stata più di una. La più importante ha riguardato il soffitto, per almeno quattro metri quadrati vicino alle rampe di scala che portano al piano rialzato all’interno della struttura.
Le zone sono state delimitate con banchetti e sedie dei piccoli scolari, poi i tecnici dell’ufficio comunale hanno completato l’opera di “caduta” del materiale, che adesso è lì per terra in attesa di decisioni. Si ricorderà che già nel 2005 e precisamente il 26 di gennaio fu protocollata (n.2482) presso il Comune di San Giuseppe Vesuviano una richiesta, firmata da 69 genitori del plesso S.Maria la Scala, per conoscere lo stato di agibilità e stabilità della scuola frequentata dai loro figli. Gli stessi genitori avevano documentato le infiltrazioni dal solaio della struttura con foto.
La risposta del Comune, a firma del signor sindaco, fu una diffida contro il giornale Unapagina, notificata dall’allora maresciallo Aversa, comandate della locale stazione dei Carabinieri, poi trasferito ad altra sede. Strano atteggiamento quello tenuto dall’amministrazione comunale se si pensa che l’unica colpa di questo giornale e della sua redazione era stato dar man forte a cittadini per la salvaguardia dell’incolumità dei piccoli alunni sangiuseppesi. Quelle che erano ritenute delle “maldicenze politiche” oggi, purtroppo hanno avuto un seguito. E poteva essere tragiche!