San Giuseppe Vesuviano - Da una settimana la guerra aveva avuto una svolta storica: gli angloamericani erano sbarcati a Salerno, il Re era fuggito con il suo governo e i tedeschi ammassavano truppe sulle alture di Sarno per arginare l’avanzata Alleata. Il nostro paese era divenuto un luogo di transito di possenti truppe corazzate, ma la vita continuava ancora placidamente come se l’inferno che si era abbattuto sull’Europa non ci riguardasse.
Ma la mattina del 17 settembre grossi stormi di aerei inglesi Ligthing, si diressero prima sull’abitato di Sarno e poi a ondate, bombardarono San Giuseppe Vesuviano e Ottaviano alle ore 10, alle 11.30 e alle 15 ma continuarono fino a notte. Il risultato del loro lavoro furono 96 vittime civile e chissà quanti feriti. Riportiamo qui di seguito l’elenco delle vittime tratto dal libro: “San Giuseppe Vesuviano nella storia. Il Vesuvio e le sue eruzioni”. Scritto nel 1958 dal nostro illustre concittadino Silvio Cola Edizione Stem
I punti maggiormente colpiti furono: via Cesare Battisti, via Roma, via Lavinaio fino al Rione Cutoli, via A.Diaz. Ci racconta Antonio, all’epoca aveva 12 anni,: ” Io e mia sorella Rosa eravamo appena scesi dal treno della Vesuviana quando intorno a noi scoppiò l’inferno, ci riparammo sotto un portone di corso V.Emanuele. Non so quando durò il bombardamento, ricordo però solo che alla fine cercammo di raggiungere via A. Diaz e al centro di via Poerio vi era un corpo senza testa, ovunque vi era distruzione e le strade erano coperte da bossoli di mitraglia”.
Il dottore Aldo Giordano ricorda così quella giornata: “Sembrava che l’inferno fosse piovuto su San Giuseppe, appena il bombardamento cessò mio padre ( il dottor Armando Giordano farmacista) attrezzò un’infermeria sotto il portone di fianco alla farmacia. Arrivarono feriti dai Rossilli,d ai Casilli, da via Roma, da S.M. la Scala, molti erano gli sfollati che erano stati sorpresi dal bombardamento a San Giuseppe”.
Dopo questa tremenda giornata i nostri compaesani si rifugiarono nella zona alta del paese: S.Maria la Scala, Zabatta fino al monte Somma. A presidiare il paese rimase solo un giovane prete trentino: don Gino Ceschelli che riusci a coordinare i soccorsi e a far seppellire le vittime del bombardamento. Grazie alla sua origine bilingua, riusciva a parlare con i tedeschi che occupavano il paese e cercava di arginare i loro tentativi di mettere la città a ferro e fuoco. Fu proprio nel tentativo di evitare la deportazione di uomini validi in Germania che i tedeschi stanchi delle sue obiezioni lo condussero in un vicolo vicino alla stazione dello Stato (l’attuale via G.Ceschelli) e lo giustiziarono con un colpo alla nuca. Il suo corpo rimase a terra per giorni. Si narra che a chiedere la morte del giovane prete furono degli sciacalli locali che non volevano testimoni mentre rubavano nelle case dei compaesani.
Oggi a distanza di 66 anni non abbiamo una lapide, un monumento, una strada, che ricordi quelle tragiche giornate. Quando i testimoni oculari, per motivi anagrafici, non ci saranno più, niente ricorderà alle giovani generazioni il sacrificio innocente delle vittimi civili, colpevoli solo di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato, il nostro paese non era un’obbiettivo strategico anzi molti erano gli sfollati arrivati qui da Napoli a seguito dei bombardamenti alla zona costiera del 1942.
Oggi l’attuale amministrazione Ambrosio nel riordino dello stradario ha ignorato completamente queste vittime, anzi, si è ricordato di due camice nere morte in combattimento nella guerra di aggressione scatenata da Mussolini, la stessa guerra che tanto è costata ai Sangiuseppesi. Non contenta ha intitolata la via Nuova Poggiomarino alle vittime di Nassyria, sull’argomento Giovanni ci ha detto: “Vivo da sempre sullo Stradone, l’abbiamo sempre chiamato via Nuova Poggiomarino, ora hanno messo un nome alla mia strada che non so nemmeno scrivere”.
Ecco l’elenco dei caduti: Agricola Giuseppe di Diego, di anni 57, Ambrosio Carolina di Luigi, di anni 39, Annunziata Caterina fu Francesco, di anni 9, Annunziata Consiglia di Francesco, di anni 10, Annunziata Giuseppe di Francesco, di anni 12, Annunziata Giuseppe fu Francesco, di anni 81, Avino Raffaele fu Nicola, di anni 51, Barile Achille fu Giuseppe, di anni 27, Bianco Vincenzo di Ernesto, di anni 33, Bifulco Serafino fu Saverio, di anni 74, Bronomo Mario, di anni 21, Carotenuto Rosa di Raffaele, di anni 11, Catalano Mario fu Matteo, di anni 48. Cola Francesco di Evaristo, di anni 9, Cola Vincenzo di Evaristo, di giorni 14, Cozzolino Michele di Aniello, di anni 15, Criscuolo Maria Amalia fu Giuseppe, di anni 74, Cutolo Emmanuele fu Saverio, di anni 65, D’Acunzo Antonio fu Salvatore, di anni 38. D’Acunzo Donato di Antonio, di anni 6, D’Acunzo Florinda fu Filomeno, di anni 50, D’Acunzo Maria di Antonio, di anni 4, D’Acunzo Rita di Antonio, di anni 3, D’Ambrosio Goffredo fu Angelo, di anni 56, De Giovanni Giuseppa di Michele, di anni 19, Del Giudice Rosa fu Salvatore, di anni 23, Del Giudice Salvatore fu Giuseppe, di anni 56, De Sena Gennaro di Sebastiano, di anni 9, Esposito Luigi di Carlo, di anni 17, Esposito Maria di Francesco, di anni 18, Fabbrocini Matilde fu Gaetano, di anni 60, Franzese Rosa fu Pasquale, di anni 46, Giordano Donato di Nicola, di anni 11, lervolino Anna fu Agostino, lervolino Amelia di Alfonso, Iervolino Luigi fu Agostino, Infante Maria di Edoardo, di anni 30, Martinelli Francesco di Giuseppe, di anni 17, Miranda Filomena di Luigi, di anni 45, Morisco Giuseppe di Salvatore, di anni 9, Molaro Michele di Antonio, di anni 14, Napoletano Giuseppe di Ferdinando, di anni 16, Nappo Gaetano di Francesco, di anni 45, Orabella Letizia, di anni 26, Pagano Carolina di Raffaele, di anni 48, Palma Maria Chiara di Giuseppe, di anni 52. Pappalardo Cristina fu Gennaro, Perretti Maria Felice fu Francesco, di anni 69, Perris Iolanda di Achille, di anni 40, Prisco Vincenzo di Antonio, di anni 45, Rosalba Margherita d’ignoto, di anni 47, Renti Eugenia, di anni 33, Rocco Concetta fu Caiazzo, di anni 56, Sacco Pasquale di Andrea, di anni 43, Sambuco Attilio di Luigi, di anni 8, Secondulfo Gennaro di Vincenzo, Secondulfo Giuseppe Rosario di Vincenzo, di anni 5 Soviero Angelo fu Francesco, di anni 27, Tiene Giuseppe di Celestino, di anni 16, Tuccillo Giovanni di Domenico, di anni 23, Tufano Domenico di Ciro, di anni 1, Tufano Raffaele di Ciro, di anni 3. Trocchia Nunzia di Gennaro, di anni 49, Vitiello Santa fu Carmine, di anni 57, Virzo Maria Felice di Francesco, di anni 29, Zurino Nunziata di Angelo, di anni 1.
Le vittime di Ottaviano: Annunziata Carmela di Domenico, di anni 28, Aprile Saverio di Andrea, di anni 46, Arpaia Angelo fu Giuseppe, di anni 63, Balestra Antonio di Francesco, di anni 40, Borrelli Luigi fu Giovanni, di anni 8, Bosco Emilio di Domenico, di anni 9, Bosco Giovanni di Domenico, di anni 6,
Bosco Giuseppa di Domenico, di anni 5, De Vivo Maria Concetta fu Francesco, di anni 71, Franzese Giulia fu Giuliano, di anni 34, Franzese Giuseppe di Francesco, lervolino Serafina fu Gennaro, di anni 68, Guerriero Luisa di Vincenzo, di anni 12, Vaccaro Vittorio fu Vincenzo, di anni 42.
Mimmo Russo
ha collaborato Vincenzo Ambrosio