San Giuseppe Vesuviano - Aveva capito per tempo che la sua vita finiva quel giorno e non ci sarebbe stato ritorno. Così squagliò tutto il ghiaccio, spense le luci ed in ultimo arrestò il motore. Fu solo allora che il suo padrone capì che in casa c’era bisogno di un nuovo frigorifero. Ma dove andare a seppellire il vecchio a cui era tanto affezionato, la portiera conservava ancor intatti gli scudetti del Napoli di Maradona e la vittoria di Mennea alle Olimpiadi di Mosca.
Era l’inizio di una calvario inimmaginabile. L’anziano signore prese in fitto un furgoncino, la sua vecchia utilitaria non bastava a contenere un frigo con ghiacciera, modello Indesit. Ma a San Giuseppe Vesuviano esiste un cimitero per i rifiuti elettronici e per gli ingombranti? Credetemi la risposta è tutt’ora rimasta inevasa, anche per un onesto contribuente che paga regolarmente una Tarsu vergognosa.
Col furgoncino a noleggio il nostro si recava in via Vasca al Pianillo, non perchè lì è ubicata la sede operativa della ditta che farebbe (sulla carta!) preposta alla raccolta differenziata dei rifiuti, ma sol perchè passando e ripassando da quel sito vedeva che in quel posto ormai il cancello non si scorgeva più, tanto era sommerso da ogni tipo di rifiuto.
Il frigo oltrepassò a fatica il cancello d’entrata, quasi disgustato da quel posto. E come se avesse un presentimento, e non potrebbe essere diversamente. Lo spiazzale dove stazionava le apecar dei netturbini era invaso dall’acqua e da ogni schifezza. Il suo padrone rischiava ad ogni passo di bagnarsi fradicio fino alle ginocchia. Forse non prense il tetano per intecessione di Tutti i Santi. Povero il mio padroncino. Io che, in tutti questi anni, l’ho sempre rinfrescato nella calda stagione, gli ho conservato i cibi con amore, mi sono mantenuto sempre smaltato per evitare la pericolosa ruggine. Che fine dover stare in quel luogo!
Un addetto, con modi gentili ma fermi, fece intendere che non era lì che bisognava recarsi, non era quello il posto per gli ingombranti. Innesti la retromarci e sparisca. Ma come, ho anche noleggiato un mezzo per portarvi il frigo e adesso dove lo metto? Risposta: faccia come vuole. Vale a dire lo abbandoni in strada come fanno gli altri.
Sarebbe meglio dire: come fanno tutti meno una minoranza di cittadini che il problema se lo pone, eccome. Gli altri si aspetterebbero che con una spesa di cinque milioni di euro l’anno il capitolato d’appalto della raccolta differenziata prevedesse quanto meno una soluzione del problema. E, invece, non è così.
Vedete qui non c’entra Bassolino, Iervolino, Rastelli, Prodi, Berlusconi, non c’entra l’emergenza regionale, il male è locale, è vicinissimo a noi e siamo sempre più bravi a farcelo con le nostre mani. P.s. il frigo adesso è giù in cantina, l’aziano signore non ha avuto il coraggio di lascarlo sul marciapiede.