San Giuseppe Vesuviano - Una task force della Polizia locale agli ordini del ten. col. Cirillo assistita da funzionari dell’Asl si è recata in via Muscettoli al n.17/34 perchè molti residenti si erano lamentati della presenza di decine di cani. Le operazioni sono scattate alle sette del mattino, la famiglia Casillo proprietaria dei cani, pensava a come organizzarsi la giornata davanti ad un fumante caffè quando le forze armate del Comune gli sono piombate in casa. Dopo la meraviglia iniziale di tale spiegamento di forze, la famiglia Casillo ha capito che l’ordine perentorio di sequestro degli animali era irrevocabile.
Il comandante Cirillo con grande umanità ha spiegato alla signora Maria ed a suo marito Pasquale ed a sua sorella Anna che i cani non potevano stare più in casa perchè infastidivano i vicini, quindi il Comune in attesa di una soluzione migliore si sarebbe accollato l’onere di mantenerli presso la struttura convenzionata di Pignataro Maggiore (Ce). Grande lo stupore dei funzionari intervenuti: tutti i cani erano provvisti di microchip e tesserino, avevano fatto le vaccinazioni e i malati venivano seguiti dai veterinari locali, inoltre la pulizia dei locali era ineccepibile. Ma si sa la legge non ammette umanità, l’ordine è stato eseguito alla lettera: tutti gli animali sono stati prelevati fatta eccezione per i malati i quali saranno presi appena ristabiliti. Alcuni di loro sono in cura per tumori all’apparato riproduttivo, un paio sono già morti per lo stesso motivo. Le operazioni sono terminate nel tardo pomeriggio, interrotte dai continui svenimenti delle due donne straziate dalla separazione dai loro animali.
La storia era cominciata nel 1988 quando il signor Pasquale regala alla moglie Maria un cagnolino, seguito poi da tanti altri trovati per strada abbandonati e feriti. La signora si appassiona tanto a questi animali che comincia a curare anche quelli che incontra per strada, spesso la sera gira in auto con del cibo per aiutare i suoi amici a quattro zampe che incontra. La famiglia cresce e si arriva ad oltre venti esemplari. La convivenza con i vicini è messa a dura prova dal continuo abbaiare dei cani ma si tira avanti, spesso trova nel giardino animali abbandonati da sconosciuti.
A maggio scorso la sorella Anna viene sfrattata da casa con i suoi 60 cani e per dargli un tetto la signora Maria decide di accoglierla con i suoi amici a quattro zampe. Siamo ad 80 animali! Le due donne si spaccano la schiena per nutrire e pulire gli animali, ma sono troppi. I vicini si lamentano e scatta il blitz.
Oggi la famiglia è distrutta, Cucciolo, ultimo di cinque fratelli piange in giardino, sembra che in casa sia passato l’angelo della morte. In tutto sono rimasti 5 cani, ma il loro destino è segnato. Le due donne lanciano un’appello:”Non chiediamo soldi, aiutateci a trovare uno spazio dove poterci trasferire con i nostri animali senza dare fastidio ai nostri vicini”. Solo una volta, nel 2003, l’amministrazione comunale diede un contributo di 1000 euro alla signora Anna, da allora solo promesse. Oggi la stessa amministrazione si è dovuta sobbarcare una spesa stimata di 33 mila euro per ospitare i cani nella struttura di Pignataro Maggiore. Perchè?
Perchè fare del male a due donne indifese e rimetterci anche dei soldi? Non era più semplice adoperarsi per tempo per risolvere il problema in modo più civile ed umano sia per i residenti che per le due donne? Eppure il caso della signora Maria è noto da tempo, molti cittadini la stimano proprio per l’opera virtuosa e senza scopo di lucro che porta avanti con le sue sole forze. Nel frattempo il Comune per il randagismo ha speso 80 mila euro negli esercizi 2007 e 2008. Soldi con i quali le due signore, forse, erano in grado di risolvere il problema a tutta l’area vesuviana.
Continua la politica dell’amministrazione Ambrosio di essere forte con i deboli e debole con i forti, sono molti i punti di frizione sul teritorio comunale fra aziende e residenti, giusto per citarne alcuni in ordine alfabetico: BAR-CLINICA-FARMACIE-NEGOZI-LOCALI ALLA MODA-SALE GIOCHI -SCUOLE etc etc. Eppure verso queste attività c’è l’immobilismo più totale, funzionari ed amministratori rispondono in coro:”La gente fa schifo, cosa possiamo farci. Noi il segnale l’abbiamo messo, altro non possiamo fare”. Come se a gestire questo paese fosse qualcun’altro.
Unapagina fa suo l’appello della signora Maria e di sua sorella Anna: chi possiede una casa con un piccolo pezzo di terra lontano da abitazioni e vuole essere utile alla comunità, puo recarsi in via Muscettoli 17/34 e fare la sua offerta. Sarà sicuramente bene accolto.
Mimmo Russo