San Giuseppe Vesuviano - L’aumento vertiginoso della tassa sui rifiuti sembrava, in un primo momento, sconvolgere l’esistenza dei cittadini. Poi come è prassi in questo paese le rivolte e le proteste sono stare rinviate a tempi migliori. Mentre altrove, vedi Torre del Greco e Napoli, i contribuenti sono scesi in piazza. Comunque ciò non toglie che l’esborso per le tasche dei sangiuseppesi, per il 2009, si rivelerà un vero salasso. Chi ieri pagava 250 euro per la propria abitazione oggi ne paga ben 432,50. Noi abbiamo fatto una piccola indagine sul perché di questa spropositata super stangata e siamo addivenuti alla stessa conclusione di altri ben più esperti della materia fiscale e del diritto amministrativo.
Più di una cosa non quadra in questa nuova Tarsu. Non mancano gl’interrogatotivi. Sarà assai difficile però che sindaco & co. risponderanno “alle nostre dieci domande”. Andiamo per ordine. Con la delibera n. 62 del 16 marzo 2009 l’amministrazione comunale decise che la previsione di spesa da sostenere per l’igiene urbana sarebbe ammontata a 4 milioni e 864 mila euro, e poichè la spesa andava coperta interamente senza attingere ad altri capitoli del bilancio comunale, la tassa a carico dei contribuenti andava portata ad un più 73%.
Si scopre, poi, esistere una determina, la n. 10 del 18 marzo 2009, secondo la quale la spesa del servizio di rimozione rifiuti per l’anno corrente ammonterebbe, invece a 2milioni 964 mila euro, a cui occorre sommare il costo della discarica per il rifiuto indifferenziato (855 mila euro circa) e si arriverebbe ad un totale di 3 milioni 819 mila euro, quindi un milione di euro inferiore a quanto indicato dall’amministrazione comunale. Senza tenere conto, perché non facilmente quantificabili, le somme da detrarre e riferite allo spazzamento delle strade (circa 190 mila euro) e le entrate derivanti dal riciclo e recupero dei rifiuti.
Le perplessità si accentuano quando dai calcoli esce fuori che nemmeno l’aumento del 73% della Tarsu riesce a coprire integralmente i costi del servizio, così come prescrive la legge, perché le entrate ammonterebbero a 4 milioni 232 mila euro circa, cioè inferiori di ben 613mila euro. Ciò più la mancanza di “appositi piani economico-finanziari”, costituirebbero violazione della norma e quindi renderebbero illeggittima la deliberazione n. 62 (quella del +73%, sic!).
Un capitolo a parte riguarda la formazione del ruolo per il 2009, cioè l’elenco dei cittadini obbligati al pagamento della Tarsu. A San Giuseppe Vesuviano le utenze domestiche sono 10800, mentre 5000 quella commerciali e produttive. In totale 15800 potenziali contribuenti, eppure a ruolo per il 2009 ne sono iscritti solo 8800. Ciò significa che questi ultimi sono costretti a pagare per i 7mila potenziali contribuenti evasori?
C’è già chi sulla scorta di queste informazioni avrebbe chiesto all’amministrazione comunale di annullare in autotutela la deliberazione n. 62/2009, di rivedere al ribasso le tariffe e riaggiornare l’elenco degli iscritti al ruolo. Naturalmente il nostro ragionamento potrebbe essere completamente sbagliato, allora l’amministrazione comunale voglia illuminarci!