San Giuseppe Vesuviano - Sull’ultimo numero di Unapagina abbiamo denunciato l’assurdo comportamento di una rivendita di frutta e verdura in piazza Garibaldi. Per ripararsi dal sole aveva pensato bene di montare una tenda, noncurante di oscurare la lapide che ricorda l’illustre latinista Galdi, morto per sua sfortuna proprio nel nostro paese mentre era in visita ad una sua parente. Due volte sfortunato, uno perchè morto secondo perchè offeso il suo ricordo.
Durante l’ultimo consiglio comunale l’opposizione, memore della nostra inchiesta, ha protestato fortemente nei confronti dell’amministrazione per il caso della tenda davanti al Galdi… ai carciofi! Il sindaco senza scomporsi ha risposto che il caso era già alla sua attenzione perchè lo aveva letto su Unapagina e che al più presto avrebbe scritto una lettera alla rivendita di frutta e verdura affinchè fosse ripristinato lo stato dei luoghi.
Qualche giorno dopo il consiglio comunale la scena che si è presentata ai cittadini in transito per piazza Garibaldi è quella della foto. Le tende da una sono diventate tre e lo spazio occupato dalle cassette sul marciapiede è quasi totale. Sicuramente il sindaco avrà scritto la lettera, il cui contenuto ci è ignoto, solo che dal comportamento del titolare della rivendita è facile interpretare il contenuto:” … fai quello che vuoi, tanto comandiamo noi, nessuno ci può imporre alcunchè.” (libera interpretazione, ndr)
Certo si resta sconcertati perchè al consiglio comunale oltre a pochi cittadini erano presenti i vertici dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Polizia locale. E’ possibile che nessuno si sia accorto di nulla? E’ vero che il problema è di carattere amministrativo e non possiamo scomodare i servizi segreti, ma vista l’inerzia qualcuno potrebbe come minimo accennare ad una reazione.
Risulterebbe addirittura che la polizia locale avrebbe elevato svariate multe all’esercente in questione, e si sa le legge è fin troppo chiara, dopo un certo numero di verbali, l’esercizio va chiuso. Ma il nostro forse si sente ben protetto da qualcuno, “in una botte di ferro”, e prima o poi vedrete che il nome del protettore salterà fuori…!
In cuor mio spero che al prossimo consiglio comunale nessuno sollevi il problema, in caso contrario possiamo correre il rischio che qualcuno per imporre:”…Qua comando io!!!!” dopo qualche giorno sul marciapiedi di piazza Garibaldi potrebbe sorgere un capannone industriale. Allora si che sarebbe un problema.
mi.ru.