San Giuseppe Vesuviano - Consegnato agli alunni sangiuseppesi una raccomandata a mano, contenente un’appello a fare la differenziata, il nuovo calendario per il conferimento dei rifiuti e la copia di un’articolo di giornale che segnala i comuni “ricicloni” della Campania, fra cui San Giuseppe Vesuviano che ha spuntato un 23% !!! di raccolta differenziata. Il tutto firmato dal sindaco e dall’assessore delegato.
Tralascio il metodo da campagna elettorale usato da questa amministrazione per comunicare con i cittadini, pure le buste sembrano quelle utilizzate in quei periodi. Vi è contenuto un’appello a firma del primo cittadino e dell’assessore Menzione nel quale si esalta uno studio di Legambiente ove al Comune di San Giuseppe Vesuviano è associato un 23% di raccolta differenziata. Si registra una inversione di tendenza, nella missiva si chiede la collaborazione dei cittadini, mentre nell’ultimo manifesto si criticava fortemente la scarsa partecipazione dei residenti alla raccolta (?) messa in moto dall’amministrazione comunale.
La raccolta differenziata partita il 1° marzo 2006 non è mai decollata. Certo non per colpa dei cittadini che in buona parte hanno collaborato, anche se fin dal primo giorno sono stati abbandonati a se stessi. Nessuno ha controllato il funzionamento giornaliero del servizio, è stato un continuo scivolare verso il baratro. L’amministrazione comunale ha saputo solo scaricare le proprie responsabilità sulla giunta regionale.
Vi è un dato che salta agli occhi dal volantino: raccolta al 23% (sic!). Sarebbe un discreto risultato se corrispondesse al vero, purtroppo questi dati non sono verificabili da nessuno perchè non tengono conto della transumanza della monnezza, cioè quella che viaggia da un paese all’altro. Questa attività che si è fortemente sviluppata nel vesuviano da quanto sindaci/apprendisti stregoni si sono cimentati in cervellotiche raccolte dei rifiuti consistenti nel lasciare i propri rifiuti ovunque ma non davanti a casa. Prima di pubblicare percentuali sarebbe il caso di fornire le pesate mensili almeno degli ultimi cinque anni, dando cosi la possibilità a chi legge di poter verificare la veridicità dei dati.
A questo gioco si stanno prestando sia il Tg3 Campania e sia Legambiente, che continuamente pubblicizzano i comuni cosidetti “ricicloni” senza approfondire i dati. Eppure basterebbe poco: un giro all’uscita della statale 268 Terzigno/Boscoreale ove vi è una montagna di rifiuti lunga un kilometro e alta 3 metri. E’ possibile che sia stata prodotta dai residenti?
Nella lettera ai bambini vi è anche il calendario del prelievo dei rifiuti una, scopiazzatura del precedente solo che non ha più un numero di telefono per gli ingombranti, alla Polizia locale ai cittadini che chiedono informazioni fornisce un numero di cellulare (che risulta sempre irrangiungibile) oppure consiglia di rivolgersi in via Vasca al Pianillo, direttamente al deposito della ditta appaltatrice, qui, però, non ritirano i grossi elettrodomestici ne il mobilio vario. Il servizio dopo il blocco natalizio di circa tre settimane si sta lentamente rimettendo in moto,solo che i rifiuti vengono caricati sui camion con i buldozer, della differenziata neanche l’ombra. Un’esempio eclatante è stata la pulizia di via Passanti il 14 febbraio scorso, dove quasi l’80% dei rifiuti caricati era composto dai cartoni accumulati dai negozi che il Comune si era impegnato a smaltire quotidianamente.
Dai dati salta evidente una ulteriore contraddizione. A Cava dei Tirreni, cittadina di 54 mila abitanti, col 23% di raccolta differenziata, non c’è immondizia nelle strade, a San Giuseppe Vesuviano, metà degli abitanti e 22% di differenziata, il paese è sommerso dalle buste di spazzatura. Cosa succede, i dati non quadrano? Non rimane che sperare negli alunni delle scuole sangiuseppesi, però con un’altra amministrazione comunale. E’ proprio vero il detto: dici più bugie del calendario…!