San Giuseppe Vesuviano - I cittadini residenti in via Di Luggo sono sull’orlo di una crisi di nervi, basta un nonnulla per assistere a scatti d’ira irrazionali anche per i motivi più banali. All’origine di tanto nervosismo vi è la forzata convivenza con i giganteschi motori dell’aria condizionata della vicina clinica S. Lucia. Si è cominciato sotto traccia un paio d’anni fa installando qua e la dei grossi condizionatori, nessuno ha detto niente perchè il rispetto delle regole non è all’apice dei pensieri dei cittadini, visto l’imperante abusivismo edilizio certificato anche dalla stampa nazionale che vede il Comune di San Giuseppe Vesuviano leader degli abusi in tutta la provincia di Napoli.
Oggi la situazione è sfuggita di mano in quei tratti di strada dove “impera indisturbata da controlli comunali” la S. Lucia, al traffico caotico per dodici ore al giorno, con il corollario della sosta selvaggia, si è aggiunto il ronzio continuo di questi grossi motori notte e giorno, rumori assordanti ed insopportabili da combattere con l’aumento dell’afa. Giustamente gli ospiti della clinica desiderano un clima gradevole durante la loro permanenza.
Abbiamo chiesto ad alcuni residenti perchè non si siano ancora rivolti alle istituzioni (vigili, Comune, Asl, Nas) per avere il rispetto dei fondamentali diritti di convivenza. La risposta di fronte ai taccuini aperti è stata univoca: silenzio. Hanno paura! Solo a mezza bocca qualcuno ci ha detto:”Denunciare al Comune? Ma lo sa che fra i dipendenti della clinica vi sono due consiglieri comunali di maggioranza e la moglie di un assessore? E una mezza dozzina di candidati o parenti di candidati alle ultime comunali lavora qui?
Sono tutte dichiarazioni forti che andrebbero verificate. Resta il fatto che in via Di Luggo l’amministrazione comunale non sia riuscita a mettere ordine, anzi a poche ore dall’entrata in vigore del nuovo piano traffico, era il 2002, la segnaletica fu trafugata e mai più attivata. Oggi, invece, si fanno ordinanze di chiusura 24 ore su 24 di piazza Elena D’Aosta.
Ci si chiede: può una struttura nata negli anni cinquanta per meno della metà degli attuali posti letto crescere in modo abnorme senza che chi preposto detti le regole di integrazione e di rispetto con le famiglie e delle attività erconomiche del luogo?
Risulta anche una documentazione protocollata per la polizia municipale e l’ufficio tecnico, nella quale è ampiamente descritto ciò che da lustri avviene nella clinica privata sangiuseppese e si mette in guardia dal voler attuare tutte quelle che sono i doveri di entrambi gli uffici comunali, anche in virtù del fatto che già i Nas informarono, a suo tempo, le associazioni di difesa dei cittadini locali su presunti abusi per i quali si chiese di intervenire. Polizia municipale e ufficio tecnico a voi la palla!