San Giuseppe Vesuviano - Il 13 luglio scorso ha ultimato i suoi lavori la Commissione d’Accesso inviata, lo scorso febbraio, dal Prefetto Pansa presso il Comune di San Giuseppe Vesuviano per accertare eventuali collusioni tra amministratori ed ambienti malavitosi. Il pool era composto dai funzionari prefettizi Salvatore Carli (tra gli artefici dell’inchiesta che portò allo scioglimento del 1992) e Beatrice Giuliani, con Paolo Iodice, dirigente del locale commissariato di P.s. coadiuvati da un maresciallo dei Carabinieri ed un tenente della Guardia di Finanza.
Ai commissari non sono bastati i primi novanta canonici giorni, tanto da chiedere ed ottenere un supplemento d’indagine di altri quarantacinque per portare a termine il loro lavoro dettagliato, riguardante l’attività amministrativa sangiuseppese degli ultimi sette anni. Alla lente d’ingrandimento del pool sono passati migliaia di documenti, appalti, determine, ecc. redatti dai funzionari comunali. A tal proposito il senatore Nespoli (An all’epoca dei fatti) in una interrogazione parlamentare del dicembre del 2007, parla di: “presunte irregolarità nelle assunzioni della Coopgas e della Gori a pochi giorni dalle elezioni, di soggetti poi risultati candidati alle comunali; di ben 17 dei 20 candidati di una lista apparentata col sindaco uscente che risultavano inseriti a vario titolo negli elenchi di contratti di lavoro ex legge 328/2000; e poi appalti e esperti assunti al Comune in modo dubbio; oppure l’alienazione di beni comunali”.
Adesso sono attese da un momento all’altro le decisioni di Prefetto e ministro degli Interni, dopo aver dato un’occhiata a quanto relazionato dalla commissione. In paese, specie tra le fila della maggioranza c’è fibrillazione, un’eventuale scioglimento per infiltrazioni malavitose comporterebbe la cessazione dalla carica di consigliere ed assessore. Il provvedimento conserverebbe i suoi effetti per un periodo tra i 12 e i 18 mesi, prorogabili, in casi eccezionali, fino a 24.