La criminalità organizzata avrebbe deciso di diversificare l’attacco allo Stato intraprendendo una nuova stagione della “strategia della tensione”? Quella che potrebbe essere più che una semplice ipotesi è stata avanzata dal Procuratore di Napoli Giandomenico Lepore. Tutto lascia supporre che l’attentato alla Gip che ha convalidato gli arresti ai killer del musicista romeno alla metropolitana di Napoli e il motorino saltato in aria a telecomando in via Auricchio a San Giuseppe Vesuviano, possano essere episodi facente parte di questa “strategia”.
Lepore lamenta la cronica mancanza di mezzi a disposizione della giustizia, in primis le scorte per certi giudici impegnati in prima linea. Una situazione talmente incancrenita che oramai il cittadino comune non ci presta più attenzione. Anzi l’opinione pubblica è sistematicamente manovrata da una “situazione giustizia” che una certa classe politica par di accrescere e rinfocolare ad arte pur di difendere i propri interessi, ritenuti intoccabili ed inviolabili.
Se le auto blu sono sempre più appannaggio dei politici, anche dei più insignificati, che vi scorazzano indisturbati attraverso la penisola, con tanto di scorta personale e parentale e sotto casa hanno piantoni a vigilarli 24 ore su 24, allora c’è da credere all’esistenza di una “situazione politica”, ormai irreversibile. Questa si che è strategia, ma del potere.