Nola - “La notizia del medico che somministrava farmaci guasti o imperfetti e dell’infermiere che esercitava abusivamente la professione all’Ospedale di Nola è tanto più grave perché scoperta dai Carabinieri e dai Nas piuttosto che dagli organi di vigilanza interna dell’Asl”. A dichiararlo è Ermanno Russo, consigliere regionale del Pdl, che commenta così i controlli dell’Arma nel nosocomio nolano.
Per il presidente della Commissione speciale di controllo sulle Politiche giovanili, disagio sociale ed occupazione “questo episodio rappresenta soltanto la punta di un iceberg, per l’ennesima volta viene a galla la totale assenza di controllo all’interno delle strutture sanitarie locali”.
“Nel caso di specie – rileva Ermanno Russo –, c’è sicuramente una responsabilità pregressa da parte della dirigenza dell’Asl. Evidentemente, ci sono meccanismi di autocontrollo e di vigilanza interna che hanno fatto cilecca o che si sono inspiegabilmente inceppati. La cosa più grave di questa vicenda, ripeto, è che ci sia voluta l’azione dell’Arma, che fa egregiamente il suo dovere, per scoprire un disservizio. E’ assurdo, i cittadini nolani sono stufi di subire sulla propria pelle le ripercussioni di una gestione scellerata della sanità pubblica”.
“Da medico, oltre che da consigliere regionale, sono costretto a sconsigliare – mio malgrado – l’Ospedale di Nola ai pazienti che mi chiedono suggerimenti di tipo clinico. Sono costretto per causa di forza maggiore – continua Russo –, pur essendo l’ospedale della mia terra, perché in questi anni è divenuto luogo di degrado, di sprechi e l’emblema di una incapacità manifesta di condurre una struttura sanitaria”.
“Chiaramente tutti questi disagi, che spesso e volentieri dipendono dai vertici delle Asl, si ripercuotono fortemente sul personale medico e paramedico, che vede i propri carichi di lavoro aggravati ogni giorno di più ed è costretto a fare i conti con una sanità malata che rischia di lasciare soli gli operatori e coloro che lavorano in trincea”.