San Giuseppe Vesuviano - Proseguono le indagini per dare un’identità a chi sta dietro il motorino-bomba fatto esplodere intorno alle 11 e 30 di venerdì scorso. L’esplosione come si ricorderà ha ferito in modo grave, ma non è in pericolo di vita Angelo Auricchio, uno dei collaboratori della Logistic Service, società cooperativa che ha una delle sue succursali proprio sul luogo dello scoppio, al civico 6 di via Auricchio. E proprio il ferito ieri sera è stato sentito dagli uomini del commissariato di San Giuseppe Vesuviano al comando del vice questore Iodice. Auricchio risulta essere incensurato, e non sembra abbia saputo fornire notizie utili per aprire uno squarcio in quella che potrebbe essere, considerata la dinamica e il materiale usato, anche un’azione di matrice camorristica.

Oltre però ad indagare sulla vita del ferito, si ricorderà che l’Auricchio era in procinto di salire a bordo del suo ciclomotore Yamaha quando è avvenuta la potente deflagrazione, e proprio l’aver indossato il casco gli ha salvato la vita, le indagini sono indirizzate anche in altre direzioni. Il proprietario della Panda, accanto alla quale era parcheggiato il motorino bomba, è un imprenditore sangiuseppese. Bisognerà accertare se ci sono collegamenti tra la sua attività e quanto accaduto venerdì mattina prima di mezzogiorno.

Non è escluso neanche che la bomba dovesse servire ad un raid malavitoso da effettuare in altra zona, oppure fosse destinato a qualcuno incaricato di ritirare il veicolo …