San Giuseppe Vesuviano - Lunedi 1 giugno, alle ore 13, presso l’aula consiliare del Comune di San Giuseppe Vesuviano, è convocata la commissione elettorale per la nomina degli scrutatori. Le persone da nominare per la costituzione dei seggi elettorali per il referendum del 21 giugno sono 83 (tre per ogni seggio più i due del seggio speciale) i componenti la commissione sono il sindaco Ambrosio, i consiglieri Carlo Carillo e Rosa Spano per la maggioranza, mentre per la minoranza Franco Duraccio del Pd. I criteri, salvo impennate dell’ultimo minuto, sono sempre gli stessi: nessun criterio, si nomina per intuito personae all’unanimità.

Carillo rappresentante di Mpa all’interno della commissione ci dice: “Al momento non abbiamo ancora deciso niente, presto ci vedremo come maggioranza e decideremo”. Vincenzo Catapano, capogruppo del Pdl in consiglio comunale interpellato sull’argomento ci dice: “La legge consente questo criterio di scelta e noi siamo rispettosi della legge, non condividiamo il comportamento del rappresentante del Pd Duraccio, che puntualmente si appropria della quota di scrutatori che andrebbe equamente divisa fra tutti consiglieri di minoranza”.

Dora Franzese, consigliere del Pd è di opinione opposta: ” La legge consente il libero arbitrio alla commissione, l’importante che sia all’unanimità. Noi come Pd optiamo per il sorteggio che garantisce trasparenza e legalità, così come è stato fatto ad Ottaviano dove governa una giunta di centrosinistra”. Ma il consigliere Duraccio non è del suo partito? “Il consigliere Duraccio ha un comportamento fortemente censurabile, perché non solo segue una linea politica in antitesi al circolo del Pd sangiuseppese ma non ha in alcuna considerazione le giuste rimostranze delle altre forze di minoranza presenti in consiglio comunale”.

Nonostante l’immobilismo culturale imposto dalla giunta Ambrosio, non tutti sono d’accordo con questi metodi medievali, purtroppo la nostra indole individualista ci spinge a chiuderci in casa e a non affrontare i problemi connessi all’etica e alla deontologia a viso aperto. A ciò contribuiscono anche i media locali, che o non parlano del problema oppure quando l’affrontano danno informazioni false contribuendo a creare un clima di scarsa considerazione verso le istituizioni.

                                                                                              Mimmo Russo