San Giuseppe Vesuviano - E’ stata convocata per giovedi 14 maggio alle ore 12 presso la sala consiliare la commissione elettorale. I componenti per la maggioranza sono il sindaco Ambrosio, i consiglieri Spano e Carillo, mentre in rappresentanza delle minoranza il consigliere Franco Duraccio del Pd. Ad assistere i commissari il dirigente l’ufficio elettorale la signora Tirelli.
Come da tradizione gli scrutatori che dovranno comporre i seggi elettorali per le elezioni del 6 e 7 giugno prossimo saranno scelti ai sensi della legge n. 270 del 21/12/2005 art.9 che recita“…scegliendo fra i nominativi nell’albo scrutatori…” ma che nella realtà saranno scelti secondo una logica di lottizzazione che vede toccare alla minoranza 27 nominativi (uno per seggio) mentre tutti gli altri nomi sono divisi fra i consiglieri di maggioranza.
Cetamente un metodo nel pieno rispetto della norma che assegna ai commissari il diritto di scegliere il criterio che ritengono più giusto, ma che da un punto di vista etico relega la nostra comunità fra gli ultimi paesi del pianeta. Unapagina a marzo aveva scritto ai due grossi partiti di opposizione: il Pd e il Pdl chiedendo una presa di distanza pubblica da questo metodo medievale ed una richiesta unica del sorteggio da liste pubbliche. Purtroppo entrambi i partiti in quasi due mesi non hanno trovato un minuto per affrontare la questione.
Fra le opinioni raccolte segnaliamo Franco Duraccio (Pd) “La scelta personale è sinonimo di garanzia, avere uno scrutatore in ogni seggio garantisce la mia parte politica per un corretto svolgimento delle elezioni”. Il dottor La Manna, ex coordinatore di AN e attuale componente del nascente Pdl sangiuseppese” La selezione degli scrutatori secondo il criterio ad intuito personam è giusta, solo che l’attuale giunta Ambrosio ne fa un mercanteggiare politico invece di scegliere i veri casi bisognosi “: Dora Franzese (Pd) “ Il sorteggio è l’unico criterio che garantisce un minimo di trasparenza e una pari opportunita di partecipazione per tutti i cittadini, peccato che le parole etica e trasparenza sono sconosciute da questa amministrazione”.
Va ricordato che il sindaco di Napoli, e non quello di una cittadina al confine con la Svizzera, non solo non è presente nella commissione elettorale ma obbliga il consiglio comunale ad applicare i criteri del sorteggio sia per gli scrutatori che per i presidenti di seggio di nomina del sindaco (cioè in sostituzione di quelli nominati dalla Corte d’Appello).
Sarebbe opportuno che tutte le forze sane della nostra comunità siano presenti giovedi in sala consiliare per testimoniare il totale disaccordo con questi metodi anacronistici, senza dimenticare che nel consiglio comunale monotematico tenutosi a marzo proprio nei locali della sala consiliare il sindaco tuonava:”siamo un Comune che si costituisce parte civile…non abbiamo paura di nessuna commissione d’accesso…alla fine ne usciremo puliti con il timbro della legalità…”. Della serie alle parole non seguono mai i fatti.
Mimmo Russo