San Giuseppe Vesuviano - L’amministrazione comunale pensa bene di fiancheggiare la protesta dei cittadini per i disagi provocati loro dalla mancata consegna della posta. Causa di grosse perdite per l’imprenditoria locale sia per mancati affari e sia per bollette pagate in ritardo con grosse penali. Si scopre, poi, che in tutto questo c’è lo zampino anche del Comune. Negli ultimi tre anni quasi l’intero corpo dei portalettere storici è andato in pensione, le Pt S.p.a. li ha sostituiti con personale a contratto a termine per tre mesi, una parte, e l’altra con giovani a tempo indeterminato. Chiaramente consegnare la posta richiede la conoscenza della toponomastica, ma nessuno si è chiesto come sarebbe stato possibile ad un giovane di Ponticelli consegnare la bolletta della luce alla signora Boccia Gaetana in via Chiavarielli deceduta dal 1987 (caso di fantasia molto comune a S.Giuseppe Vesuviano) considerando che nello stesso periodo il Comune ha avviato la ristrutturazione della toponomastica dell’intero paese. Praticamente il giovane postino a tempo determinato ha “cercato” di consegnare solo la posta registrata: multe, raccomandate ed atti giudiziari. Va ricordato che il mancato recapito di questa posta comporta anche la denuncia per il postino inadempiente.
Quindi è vero che le Pt S.p.a. e l’ufficio postale di San Giuseppe Ves. sono inadempienti ma il comune non è da meno. Interi settori del paese non sono stati visitati dai tecnici della Asmez (ditta che aveva vinto la gara per la toponomastica) che avrebbero dovuto consegnare il certificato di cambio di residenza con il quale si poteva comunicare a clienti e fornitori l’avvenuto cambio di indirizzo, e principalmente si poteva effettuare il cambio di residenza sui documenti personali.Ci troviamo con cittadini che hanno ottemperato al loro dovere, cittadini notoriamente inadempienti a causa di atavica insofferenza ad ogni obbligo e cittadini ai quali niente è stato notificato.
In tutto questo il principale responsabile è l’amministrazione comunale che avrebbe dovuto fare da crocevia fra la commissione toponomastica, i cittadini, la Asmez e gli enti pubblici. Invece dagli scranni della politica è venuto il silenzio. Va ricordato che per “l’ottimo” lavoro svolto dalla ditta, uno dei suoi tecnici è stato assunto al Comune, sempre con il discutibile sistema dell’intuito personam, con il compito di fare un lavoro di alta tecnologia, ma che è poi finito a fare l’impiegato dell’ufficio tecnico.
Mimmo Russo