San Giuseppe Vesuviano - In ogni festa paTronale che si rispetti le giostre non possono mancare, e dato che i nostri amministratori sono persone che pensano in grande, hanno mobilitato tutti i giostrai d’Italia per onorare la festa. Le domande pervenute sembra che siano state 38, tante da poter fare un parco stile Disneyland in piazza D’Aosta.
Forse qualcuno ha fatto notare che lo spazio non era sufficiente e si è optato per un ridimensionamento. Le giostre autorizzate sono risultate alla fine 18. Quali siano stati i criteri di selezione non si sa, come non si conosce neppure il bando per l’assegnazione dei posti. Il comandante Cirillo ci dice:”come responsabile dell’ordine pubblico e della sicurezza ho preteso che a gestire il tutto fosse una commissione composta da un rappresentante dei giostrai, dai VV.FF., dal dottore Sorrentino per l’ASL, da un responsabile dell’ufficio tecnico e dal sottoscritto. Abbiamo preteso non solo le certificazioni delle macchine che sono a corredo di ognuna, ma la certificazione di un ingegnere di parte che garantisse la sicurezza delle macchine da un punto di vista logistico. Inoltre abbiamo studiato un piano traffico per garantire la sicurezza e la comodità di accesso ai cittadini chiudendo il minor numero di strade possibile. Come comando vigili ho imposto la separazione delle giostre per gli adulti da quelle per i bambini, cercando di distrubuire le macchine il più possibile, abbiamo posizionato addirittura l’autoscontro nel parcheggio della casa comunale. A proposito dei bambini vi informo che il mio comando a breve potrà disporre dell’area mercatale per fare istruzione pratica di guida sicura a tutti i bambini sangiuseppesi”.
Da parte sua il signor Pietati, decano dei giostrai sangiuseppesi, è presente alle nostre feste da sempre e prima di lui il papà, ci dice riguardo alla sicurezza delle macchine e all’incolumità dei visitatori, in gran parte bambini:”il Comune ci ha obbligato a redigere un piano per la posa in opera delle macchine e delle vie di fuga, al quale noi abbiamo aderito, solo che venerdi mattina nell’area dell’ex distributore Agip, che noi avevamo previsto come via di fuga, abbiamo notato che il Comune aveva autorizzato la posa in opera di banchi per la vendita di torrone e noccioline. Faccio presente che ogni macchina è dotata di generatore autonomo diesel per la gestione dell’impianto e che in caso di forte afflusso di visitatori solo l’area retrostante le giostre potrebbe non bastare in caso di incidente”.
Sicuramente i tecnici intervenuti hanno certificato con perizia la sicurezza dei cittadini che utilizzeranno le giostre anche se viene difficile districarsi nel labirinto provocato da enormi macchine in movimento, fili elettrici, marciapiedi sconnessi e banchi di vendita di ogni ben di Dio. Come da tradizione non sono stati previsti wc chimici e tantomeno sono stati riparati gli storici bagni pubblici, abbandonati da decenni.
Per quanto riguarda il piano traffico, sempre come da tradazione, il caos ha imperato ai quattro angoli del paese. L’ordinanza sindacale (n.67) che prevedeva la chiusura del centro alle ore 18,00 è stata ignorata provocando l’intasamento di piazza Garibaldi di centnaia di veicoli che hanno deposto tonnellate di CO2 sui cibi sfusi in vendita sulle bancarelle, inoltre tener aperta via XX Settembre per favorire “il comodo afflusso dei visitatori” ha provocato un’ingorgo con centinaia di veicoli fermi che hanno prodotto altre tonnellate di CO2.
Sull’argomento il comandante Cirillo ci dice:”la situazione sicurezza è sotto controllo, dispongo di circa venti persone fra vigili e guardie ecozoofile (le camice verdi ndr) vi è stato un piccolo incidente con una bambina, ma abbiamo provveduto a trasportarla in clinica con un nostro mezzo. Confido sulla disponibilità del personale e sulla pazienza dei cittadini affinchè tutto si svolga in armonia”.
Certo che prevedere una corsia preferenziale per i mezzi di soccorso o addirittura i veicoli di soccorso all’interno della Festa Patronale sarebbe stato ottimale, ma si sa i fondi sono limitati ed è meglio un cantante in più che spendere in prevenzione.
Mimmo Russo