San Giuseppe Vesuviano - A tanto ammonta il peso delle copie fornite ai consiglieri comunali per il consiglio di mercoledi 22 aprile, escluso le copie dei verbali delle sedute precedenti e le delibere per i debiti fuori bilancio. Quindi se ognuno dei venti consiglieri, più i sei assessori, più i revisori dei conti, ricevesse una copia degli atti in discussione in consiglio la bilancia segnerebbe circa cento kili di carta che in gran parte finisce ammassata in soffitta. Questo escludendo i 20 mila elettori che possono esercitare il loro diritto di presa visione dei documenti, naturalmente pagandone le copie.

Una follia! Nell’epoca di internet essere ancora li a stampare fotocopie per divulgare gli atti del Comune, significa essere fuori dal mondo. Il vicesindaco Santorelli interpellato sull’argomento dice:” è la prima volta che noto questo problema, mi informerò su come poterlo risolvere” .Poi aggiunge,“eppure il sindaco ha più volte annunciato in pubblico che siamo un Comune tecnologico, come è possibile che accada ciò” L’impiegato della presidenza del consiglio comunale interpellato sul perché non si rilascia un banalissimo dischetto da 10 centesimi, risponde allargando le braccia.

Il sito internet del Comune è usato principalmente per pubblicizzare le esternazioni culinarie e fotografiche di sindaco ed assessori, mentre potrebbe essere tranquillamente usato, a costo zero, per pubblicare gli atti integrali dell’amministrazione affinchè tutti i cittadini possano esercitare il loro diritto di controllo sugli eletti.

Siamo fortunati che i consiglieri di maggioranza non siano abituati a discutere (pubblicamente) gli atti del Comune, infatti, si limitano a discutere verbalmente nelle riunioni di maggioranza i problemi, limitando lo spreco di tempo e denaro. Gli stessi consiglieri che mercoledi voteranno un bilancio da lacrime e sangue per le nostre tasche che costerà solo di TARSU oltre 2 milioni di euro! Tutto ciò durante una crisi economica mondiale che ha messo in ginocchio economie ben più forti della nostra. Sarebbe il caso che i cittadini facessero sentire la propria voce a questi amministratori dalle mani bucate.

                                                              Mimmo Russo