Ottaviano - Con il decreto numero 414 del 6 aprile scorso, il Prefetto Pansa ha sciolto il consorzio cimiteriale fra i Comuni di Ottaviano e San Giuseppe Vesuviano. Con l’insediamento del commissario dottore Antimo Orefice si chiude la storia tribolata della presidenza di Gianni Cola iniziata a marzo del 2007 su incarico del sindaco di Ottaviano Mario Iervolino.

“A provocare lo scioglimento del consorzio è stata la politica scellerata del sindaco di San Giuseppe Vesuviano Ambrosio che fin dal suo insediamento come presidente dell’assemblea del consorzio ha fatto di tutto per ostacolare il nostro lavoro”, spiega l’ex presidente Cola.  Un batti e ribatti continuo che ha avuto il suo apice nell’assegnazione della gara dell’ampliamento del cimitero per un’importo di 12 milioni di euro. “Appalto che avrebbe permesso a tutti i cittadini di avere un posto dignitoso e a prezzo contenuto, dove riposare per l’eternità. - aggiunge Cola - La gara, nonostante tutto, è stata assegnata ma proprio in questi giorni il TAR l’ha inficiata accogliendo la tesi del sindaco Ambrosio che la riteneva nulla a causa dell’effrazione delle porte della sede del consorzio in San Gennarello di Ottaviano”. Effrazione poi ritenuta ininfluente dalle forze di polizia intervenute su denuncia di Cola, perchè nessun plico era stata violato.

Il decreto del Prefetto Pansa ha il sapore di una vittoria di Pirro, perchè mentre arriva alla fine di un percorso obbligato della burocrazia non tiene conto che il presidente Cola aveva il mandato in scadenza a causa delle prossime elezioni comunali ad Ottaviano e che quindi a settembre 2009 ci sarà, comunque, l’avvicendamento fra i sindaci spostando il consiglio di amministrazione a San Giuseppe e l’assemblea ad Ottaviano.

Chi veramente paga il prezzo più alto di questi comportamenti assurdi dei “professionisti” della politica sono i cittadini e fra loro le fasce più deboli della società che da domani avranno seri problemi per essere tumulati nel cimitero per la penuria di posti e il mercato che si è scatenato fra domanda e offerta. Chi ci ha guadagnato, e molto, sono i tanti avvocati ed esperti che si sono avvicendati patrocinando l’una e l’altra parte man mano che le denunce fioccavano sui vari protagonisti.

Eppure secondo la tabella di marcia del presidente Cola già a fine 2009 si potevano consegnare i primi lotti mentre i 700 loculi sorteggiati ad inizio 2009 dovevano essere consegnati almeno l’anno prima se invece di fare la “politica” si pensava a lavorare per i cittadini. Oggi ci troviamo al punto di partenza e ci vorranno, forse, altri tre anni per l’avvio dei lavori. Chi pensa di morire porti pazienza!

                                                                                     Mimmo Russo